Liberateci dai medici pugili

Partorire a Messina non conviene. Non è prudente. I rischi sono troppo alti. Il lettore ricorderà quanto accadde alcune settimane orsono: una donna, giunta a fine gravidanza, si reca in ospedale per dare alla luce un bimbo; e qui succede l’inimmaginabile. Due medici si occupano della signora, ma non sono d’accordo sul da farsi: uno propende per il parto naturale, l’altro invece ritiene che sia più opportuno procedere con il cosiddetto taglio cesareo.
Non sarebbe il momento migliore per litigare onde far prevalere la propria opinione; ma i dottori si accalorano, difendono ciascuno il proprio punto di vista e trascurano che l’importante non è come far nascere il bebè, ma farlo nascere sano senza far del male alla mamma. E attaccano briga.
Dalle parole ai fatti, il passo è breve.

La discussione degenera in match pugilistico. Peccato che, mentre i camici bianchi si azzuffano come galletti, la partoriente si aggrava (...).

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