Giù le mani dai libri di testo. Con una operazione condotta insieme alla Siae e allAidro (lassociazione che tutela i diritti dautore) la Guardia di finanza è partita allattacco di un fenomeno tanto illegale quanto diffuso: la fotocopiatura massiccia dei libri di testo universitari. Quasi alla luce del sole, soprattutto nelle zone di Milano a ridosso degli atenei, una miriade di copisterie piccole e grandi forniscono a metà (e a volte meno) del prezzo di copertina i testi per gli esami. Ma è una pratica che viola le leggi sul copyright, che fissano un tetto del 15% per le pagine di un libro che è possibile riprodurre con fotocopia.
Secondo il comando provinciale delle «fiamme gialle», in un terzo delle copisterie controllate venivano prodotte fotocopie integrali dei testi adottati nei corsi di laurea. In una delle tre copisterie sotto accusa il business aveva assunto proporzioni quasi industriali. Dal negozio «ufficiale» i finanzieri sono infatti risaliti ad un laboratorio da trecento metri quadri dove operavano a pieno regime sette macchine ad alta capacità. In tutto, secondo quanto reso noto dal colonnello Roberto Fazio, sono stati sequestrati 3600 testi universitari: di cui 2700 su carta e un migliaio su computer in file pdf (un formato in grado di andare direttamente in stampa ma anche di essere trasmesso per posta elettronica, abbattendo ulteriormente i costi). «Non è vero», ribattono gli indagati, nei file pdf cera solo lindice dei libri».
La grande maggioranza dei testi pronti per essere riprodotti riguardava esami delle facoltà di Ingegneria e Architettura del Politecnico, ma sono stati sequestrati anche testi in uso alla Statale e alla facoltà di Medicina.
Se loperazione ha preso di mira un fenomeno tuttaltro che sconosciuto, più sorprendente è quanto è emerso a lato dellindagine sui libri «taroccati». Sempre secondo quanto reso noto dal Comando provinciale, «nei locali vicini alla stamperia clandestina venivano scoperti altri locali, intestati a prestanome» ma di fatto nella disponibilità degli stessi titolari della copisteria. In questi locali è stata rinvenuta merce di ogni genere, ma tutta di provenienza illecita: computer, jeans, camicie di marca, scarpe, tastiere musicali.
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