L'Italia è un paese che naviga: oltre 34 milioni di persone si sono connesse alla rete

Per piacere, lavoro o per fare acquisti navigare sul web è ormai è un’azione sempre più consolidata nel tempo. E secondo gli ultimi dati Istat degli ultimi 12 mesi, più di 34 milioni di persone si sono connesse alla rete ma è nella fascia di età tra i 15 e i 24 anni che il tasso di accesso a superare una soglia del 90%. Del 60,2% delle persone di 6 anni e più che si sono connesse, circa il 40% lo ha fatto tutti i giorni.

In forte ascesa anche le fasce di età comprese tra i 55-59 anni (da 52% a 60,4%) dove sono le donne in particolare a voler rimettersi alla pari.

Si deve continuare a lavorare invece sul divario Nord-Sud: secondo il report, che ha preso in esame 24mila famiglie, chi risiede al Nord ha navigato di più negli ultimi 12 mesi (65,2% del Nord-est contro 53,1% del Sud). I contesti insomma contano ancora molto in queste dinamiche ed è su quelli che si dovrebbe agire. Conta anche l’esempio in famiglia, se ancora un 15,5% di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (353mila persone) non si è mai connesso.

In crescita nel 2015 è però il numero delle famiglie che si connettono in rete mediante banda larga mobile, passando dal 27,6% del 2014 al 30,1%. Crescita che si estende anche alle aziend dove, in tal caso, il salto è da 60% a 63,3% nei contesti in cui sono presenti almeno 10 addetti: sono numeri buoni se si pensa che solo due anni fa si era di fatto sotto la soglia del 50%.

Restano da migliorare però le prassi legate alla digitalizzazione, soprattutto nei contesti più piccoli. Se è in crescita infatti, sempre nei contesti con almeno dieci addetti, la percentuale delle imprese che hanno un sito web (70,7%), di quelle che hanno un link al proprio profilo social (37,3%) e anche quelle che fatturano elettronicamente, il 60,7% delle imprese con almeno 10 addetti ricorre a personale esterno per le funzioni Ict: e solo il 12,5% sceglie per l’opzione interna.

Tornando invece ai cittadini, il web è

la via per accedere ai contenuti culturali, per utilizzare i social e per pubblicare contenuti personali, ma aumenta rispetto al 2014 la quota di internauti che hanno usato il web per gli acquisti online (da 45,9 a 48,7%).