In Lombardia 130mila badanti, 50mila sono irregolari

Anche il volontariato, e una buona parte della politica milanese, chiedono un provvedimento che regolarizzi la posizione delle badanti. In Lombardia, secondo la Cgil regionale, sono oltre 50mila le badanti irregolari, che con l’approvazione del disegno di legge sulla sicurezza potrebbero ritrovarsi a dover affrontare un procedimento penale per il reato di clandestinità. Sul territorio regionale sono circa 130mila in tutto le badanti, il 40 per cento senza un permesso di soggiorno.
La proposta di regolarizzare colf e badanti con una sanatoria è stata accolta positivamente dalle Acli di Milano. «La proposta - ha commentato il presidente Gianni Bottalico - va nella direzione auspicata dalle Acli, tentando di rimediare ad alcuni palesi limiti del pacchetto sicurezza». «Le badanti sono una risorsa importante - ha detto anche l’assessore alla Salute Giampaolo Landi - perché svolgono una funzione sociale delicata, a contatto con fasce deboli e critiche della città come sono gli anziani, gli ammalati, i bambini. Favorevole alla sanatoria proposta dal sottosegretario Carlo Giovanardi (Pdl) anche l’Udc: colf e badanti in Lombardia «curano le famiglie lombarde, non stanno ai semafori a lavare vetri», ha detto il capogruppo dei centristi in Regione, Gianmarco Quadrini.
Del caso si è parlato anche al convegno promosso della Comunità di Sant’Egidio con don Virginio Colmegna e il rabbino di Milano Alfonso Arbib. Il presidente della fondazione Casa della Carità ha sottolineato l’esigenza di una regolarizzazione: «C’è una popolazione di anziani che ha bisogno di aiuto - ha aggiunto Colmegna - la parola illegalità non va associata con criminalità». «Bisogna misurarsi sul tema degli ingressi e facilitarli dove c’è una domanda di lavoro. Invece c’è una burocrazia esasperata», ha aggiunto il sacerdote. Anche la Comunità di Sant’Egidio, con il presidente Marco Impagliazzo, ha insistito sulla necessità di pensare Milano come una città aperta: «L’unica risposta possibile a un tema epocale come quello dell’immigrazione - ha detto - è l’inclusione». «Respingere o mantenere delle politiche di precarietà per gli immigrati - ha aggiunto - crea soltanto dei problemi di integrazione nelle nostre città. Pensiamo alle badanti o agli infermieri stranieri. Queste figure sono elementi molto importanti nel tessuto delle nostre società».
Contraria alla sanatoria la Lega: «Per quanto mi riguarda - ha detto il capo delegazione del Carroccio in Regione Davide Boni - la parola sanatoria non fa in nessun modo rima con sicurezza.

Se poi a questo ci aggiungiamo il fatto che per evitare situazioni spiacevoli abbiamo appena varato una legge che serve a sgomberare ogni dubbio su chi debba restare o meno in questo Paese, allora credo proprio che chi voglia affossare subito la neo-norma sia completamente fuori strada».

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