L'ultimo sospiro di Ernesto. "Sempre e solo viva Inter"

A rivelarlo il suo padre spirituale ieri al funerale. Presenti Bergomi, Berti, Rummenigge e La Russa

L'ultimo sospiro di Ernesto. "Sempre e solo viva Inter"
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Prima di congedarsi per sempre dal suo padre spirituale, durante il loro ultimo incontro Ernesto Pellegrini gli ha sussurrato: «Sempre e solo viva Inter!». Un aneddoto raccontato ieri dal religioso, l'abate Carlo Faccendini, dall'altare della basilica di Sant'Ambrogio, e che nella commozione generale ha strappato una risata e uno dei tanti applausi che hanno accompagnato in chiesa l'ultimo e commosso saluto all'imprenditore milanese della ristorazione e indimenticabile presidente della società calcistica dal 1984 al 1995. Anche se aveva ceduto l'Inter trent'anni fa Pellegrini si è sempre portato la maglia nerazzurra nel cuore come una fede, seconda sola a quella che aveva in Dio essendo lui particolarmente devoto (e prodigo a donare a chi aveva poco o nulla). Ai suoi funerali infatti gli interisti «storici» sono venuti tutti: ex giocatori, politici, artisti, ma anche tanta, tantissima gente comune per la quale Ernesto Pellegrini è rimasto «il presidente» dell'Inter. Colui con il quale, nella stagione 1988-1989 i nerazzurri vinsero lo scudetto «dei record» (58 punti in 34 partite) e la Supercoppa italiana, oltre a due Coppe Uefa (1991 e 1994); l'uomo che al termine di una domenica gelida, e dopo che l'Inter si era trascinato in un tristissimo e stiracchiato 2 a 0 in casa contro una Reggina particolarmente motivata, molto a malincuore decise di vendere a Massimo Moratti.

Così, oltre alle autorità cittadine - il sindaco Beppe Sala, il prefetto Claudio Sgaraglia, il presidente del tribunale di Milano Fabio Roia, il comandante provinciale dei carabinieri generale Pierluigi Solazzo, gli ex sindaci Letizia Moratti e Gabriele Albertini - ieri accanto alla vedova Ivana e all'unica figlia Valentina, accompagnata dal marito Alessandro e dagli adorati nipotini di Ernesto Pellegrini - Guglielmo, Ernesto jr e Ginevra - hanno voluto esserci in tantissimi. Tra gli oltre 2mila partecipanti alle esequie c'erano l'attuale presidente dell'Inter Giuseppe Marotta («Pellegrini ha gestito la squadra come una famiglia»), ma anche il presidente del Senato Ignazio la Russa con il figlio maggiore Geronimo, l'architetto Stefano Boeri, il cantautore Roberto Vecchioni, l'editore Paolo Berlusconi e i calciatori Nicola Berti, Beppe Bergomi, Fulvio Collovati, Beppe Baresi, Aldo Serena, Riccardo Ferri, Marco Branca e persino Karl Heinz Rummenigge. Grandi campioni che parlano di Pellegrini ricordandone innanzitutto la generosità: «Primo che un presidente Ernesto era un amico dei giocatori e si percepiva -. hanno detto Berti e Collovati -.

Dopo una sconfitta non è mai entrato nello spogliatoio arrabbiato, anche se quando le cose non andavano bene avrebbe avuto il diritto di esserlo e di riprendere i giocatori. Si limitava a dire: Dai ragazzi, ci rifaremo. Non si poteva non volergli bene».

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