Toghe allineate alle Ong di sinistra: ecco la "guerriglia" pro invasione

Piovono atti contro il fermo amministrativo del decreto Piantedosi. E la nuova battaglia è diretta a smontare il protocollo Italia-Albania

Toghe allineate alle Ong di sinistra: ecco la "guerriglia" pro invasione
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L'ultimo atto della magistratura, in linea con le Ong del mare, è il rilascio, mercoledì scorso, di Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere sottoposta a fermo amministrativo. Dall'inizio dell'anno si sono susseguite sentenze del genere con l'obiettivo annunciato di affossare definitamente il decreto Piantedosi, che cerca di regolare e arginare le operazioni in mare delle Ong. La stessa «guerriglia» giudiziaria si sta preparando per l'operazione di trasferimento dei migranti illegali in Albania, che dovrebbe partire a fine settembre o inizi ottobre. Il caso Salvini, con la dura richiesta di condanna a sei anni di carcere, è solo la punta più eclatante dell'iceberg. Se il governo e la politica si permettono di criticare, alza subito gli scudi la giunta di Palermo dell'Associazione nazionale magistrati. Le «insinuazioni di uso politico della giustizia e reazioni scomposte» secondo l'Anm «sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri () che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti».

Normale, però, lo spassionato sostegno dell'opposizione all'accusa. E nessuno fa caso a formazioni come l'Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione (Asgi), fautori della «guerriglia» giudiziaria. Su loro sito hanno annunciato così l'ultima sentenza a favore di Geo Barents: «Ennesima decisione che annulla una delle forme di criminalizzazione volute dal Governo Meloni contro le attività della flotta civile di salvataggio in mare».

L'offensiva 2024 è iniziata il 20 febbraio quando la giudice Roberta Marra, del tribunale di Brindisi, «grazia» Sos Mediterranee, fra le Organizzazioni non governative più irriducibili, sospendendo il fermo della sua nave, Ocean Viking. L'offensiva prosegue con l'annullamento del fermo di 60 giorni di Sea Eye 4, una delle navi dei talebani dell'accoglienza tedeschi. A Ragusa il tribunale sospende il sequestro di Sea Watch 5. Il 26 giugno il giudice del Tribunale civile di Crotone, Antonio Albenzio, specializzato nella «sezione agraria» cancella il fermo di Humanity 1. La linea è spiegata da Fulvio Vassallo Paleologo, un giurista ultra filo Ong, che canta vittoria per «la quarta decisione di un Tribunale civile italiano che boccia la politica dei fermi amministrativi, rilanciata dal decreto Piantedosi». L'obiettivo è fare intervenire la Corte costituzionale «sulla legittimità del decreto» che stoppa le Ong. L'ennesima sentenza a favore di nave Geo Barents è parte di un effetto catena, che un giorno dopo ha fatto presentare ricorso per il fermo di 20 giorni della Sea-Watch 5. Asgi ed i gruppi più estremisti, come Casarini e soci, ci hanno provato anche con il Consiglio di Stato per bloccare l'invio di sei motovedette in Tunisia che servono a rafforzare il contrasto all'immigrazione illegale via mare. Una prima sentenza sospendeva l'invio delle unità navali, ma poi è stata ribaltata da una nuova ordinanza del massimo organo giudiziario amministrativo.

Il sito di Melting Pot Europa «per la libertà di movimento» inneggiava fin da marzo all'ariete giudiziario: «La legge Piantedosi che () criminalizza l'operato delle navi delle organizzazioni non governative con accuse strumentali, sta venendo pian piano demolita dalla magistratura».

La nuova offensiva giudiziaria si concentrerà sul «Protocollo Italia-Albania».

Silvia Albano, pasionaria della sezione immigrazione del Tribunale di Roma, era già riuscita a bloccare le riammissioni dei migranti in Slovenia che arrivavano attraverso la rotta balcanica basandosi su un caso inventato di maltrattamenti da parte della polizia di frontiera presentato dagli avvocati di Asgi. La giudice ha annunciato che trasferire i migranti in «Albania potrebbe essere illegittimo e configurare un respingimento collettivo». Per questo motivo «non possiamo convalidare i trasferimenti».

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