«I Massimo Volume? Sono stati la mia grande storia d'amore e la cosa più importante della mia vita. Tuttavia, non credo ci sarà mai una reunion». Fino alla scorsa primavera, Emidio «Mimì» Clementi (cantante, voce recitante, bassista) era categorico nell'escludere la possibilità di riformare quella che è stata una delle band più originali del rock alternativo italiano anni 90. Tempo pochi mesi e il gruppo di «fuori sede» bolognesi è di nuovo in tour, come non succedeva da sette anni. E stasera sarà in concerto al Magnolia, il circolo in riva all'Idroscalo(ore 22). A indurre il trio che sdoganato la parola parlata (pardon, recitata) applicata al rock (oltre a Clementi, visionario «attore» dei propri versi, ne fanno parte il chitarrista Egle Sommacal e la batterista Vittoria Burattini) a tentare un nuovo inizio è stata l'esperienza al Torino Traffic Festival del luglio scorso. «Non l'avevamo in mente, ma quando è arrivata la proposta di Manuel Agnelli (leader degli Afterhours e direttore artistico del festival, ndr) ci è sembrata molto stimolante», ha spiegato a posteriori Clementi, che da tempo ha affiancato all'attività musicale quella letteraria (e nell'ultimo romanzo, «L'ultimo Dio», edito da Fazi, scandaglia l'esistenza del musicista alternativo).
«La ragione è semplice: oltre a suonare i pezzi più importanti dei Massimo Volume (all'attivo quattro album: dall'urgenza di «Stanze« del '93, a «Lungo i bordi» del '94, dalla poesia di «Da qui» del '97 a «Club Privé» del '99, ndr), c'era la proposta di sonorizzare dal vivo «Il crollo della casa Usher"», uno dei grandi capolavori del muto (risale al 1928 ed è ispirato ad un racconto Edgar Allan Poe), con 70 minuti di materiale inedito».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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