Malpensa respinge i terroristi

Pochi minuti dopo le 15 di ieri, emergenza simulata all’aeroporto di Malpensa. Due finti terroristi penetrano armati sulle piste. Dopo un breve percorso a piedi, si trovano nel punto in cui gli aeroplani in atterraggio passano a pochi metri dalla loro testa. La velocità ridotta rende il velivolo un bersaglio facile. Obiettivo: abbatterlo.
L’allarme, però, è scattato. La torre di controllo ordina agli aerei in arrivo di guadagnare quota e di uscire dal corridoio di avvicinamento, e a quelli in partenza di interrompere il rullaggio. In pochi minuti, di velivoli a tiro della coppia di aggressori non ce ne sono più.
In compenso, arrivano i tiratori scelti a bordo di un elicottero della polizia, e arrivano pure carabinieri, finanzieri, esercito (che sorveglia il perimetro esterno dell’aeroporto), vigili del fuoco, controllori del traffico aereo dell’Enav e dell’Enac. L’area viene circondata. I terroristi sono neutralizzati nel giro di venti minuti.


Una simulazione, quella di ieri, che doveva testare una debolezza strutturale di Malpensa: la vicinanza al bosco del Parco del Ticino, un luogo ideale per un agguato. Ma l’esito positivo dell’esercitazione ha rassicurato gli addetti ai lavori. E non solo.

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