Per i bambini è unoccasione di festa, un modo per stare a scuola senza grembiule e senza interrogazioni in un orario un po insolito. In piedi fino a mezzanotte con lok di mamma e papà, tra giochi, merendine, laboratori di disegno, film e musica dal tardo pomeriggio fino a sera.
Per i genitori invece è un modo per fare politica e per prepararsi allo sciopero del 17 ottobre indetto dai Cobas e del 18 ottobre. In concomitanza con quello dei collettivi studenteschi. Lassemblea delle scuole del milanese ha stampato un manifesto che pubblicizza, venerdì alle ore 9, un corteo da piazza Missori alla sede dellufficio scolastico regionale in via Ripamonti e sabato un«occupazione dei parchi per manifestare in modo vivace e colorato - spiega il poster - lopposizione ai tagli, al maestro unico, allaumento del numero di alunni per classe, alla diminuzione del tempo scuola».
I temi su cui le mamme e le insegnanti si confronteranno ruotano intono al tempo pieno, al maestro unico, alle riduzioni di personale, alla precarietà dei contratti del corpo docenti.
«Listruzione - denunciano i comitati dei genitori - torna ad essere quella dei nostri padri ma in una realtà profondamente cambiata: discriminatoria, nozionistica e autoritaria come quarantanni fa, ma rivolta ad alunni che presentano un nuovo tipo di difficoltà linguistiche e culturali o che posseggono un bagaglio di conoscenze prettamente televisive o da videodipendenti. Viene attaccato il diritto allistruzione per tutti i giovani e i bambini e con questo la funzione di promozione sociale e culturale della scuola pubblica per la stragrande maggioranza della società».
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