Manovra, carta sociale a 1,2 milioni di italiani

Il ministro Tremonti presenta la Finanziaria: "Se il meccanismo funziona, ci sarà una politica di equa divisione". Fissato il tetto della prepagata per gli anziani: 400 euro l'anno. Nessun intervento sulla sanità per il 2009. Epifani: "Tagli indiscriminati"

Manovra, carta sociale a 1,2 milioni di italiani

Roma - È stato applicato "il metodo dei padri costituenti a Philadelpia". Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, sintetizza così il lavoro fatto per la definizione del piano triennale approvato ieri dal Cdm. "L’approvazione è stata ieri veloce anche per il lungo lavoro comune che c’è stato dietro", ricorda il titolare di via XX Settembre aggiungendo che "il metodo è stato quello dei padri costituenti a Philadelpia". "E' stato un lavoro tutti per uno, uno per tutti con l’interazione continua di apporti e idee".

Verso l'equa redistribuzione Tremonti spiega che se ci sarà un aumento della ricchezza ci sarà anche una "politica di equa divisione". "E' inutile litigare su una torta che si riduce. Bisogna lavorare su un prodotto che noi pensiamo prima o poi potrà venire". Quindi "se il meccanismo funziona e c’è incremento di ricchezza, ci sarà una politica di equa divisione". "Restando da soli, ognuno per sé, guidatori compresi, non andiamo da nessuna parte anzi rischiamo di andare indietro", ha spiegato il ministro dell'Economia invitando il Paese a "fare prevalere le virtù sui vizi", "volgere il pessimismo in ottimismo, la sfiducia in fiducia" e "riprendere un cammino tracciato nella speranza verso il futuro". Per questo Tremonti ha chiesto "a tanti di fare un piccolo passo indietro per fare tutti insieme un passo avanti nella stessa comune direzione". Proprio per questo il governo ha messo a punto una strategia che è mirata a raggiungere l’obiettivo di ottenere "meno costi, più libertà e più sviluppo".

La pre-pagata per gli anziani Saranno 1,2 milioni i beneficiari della carta prepagata destinata ai pensionati poveri per l’acquisto di alimentari e per le bollette. La carta varrà 400 euro l’anno e renderà possibili sconti del 10 per cento sugli acquisti negli esercizi convenzionati e una tariffa elettrica sociale, con sconti fino a 50-100 euro l’anno. Inoltre il Governo prevede una tariffa elettrica sociale assegnata d’ufficio per un valore pari al 2% della bolletta elettrica fino a 50-100 euro all’anno a seconda dei consumi. Il costo per la finanza pubblica dell’operazione è stimato in circa 500 milioni di euro all’anno. In Finanziaria arriva anche il "buono prepagato" per la babysitter: è la possibilità di una "semplice regolarizzazione dei lavori occasionali o accessori prestati - entro limiti definiti - a famiglie, imprese familiari, imprese agricole, imprese del turismo, attraverso buoni prepagati (per esempio per quel che riguarda i lavori di giardinaggio, baby sitting, lavori stagionali degli under 25, vendemmia)".

Stesse risorse per il settore sanitario Nel settore della salute per il 2009 "rimane la legislazione vigente. Non ci sarà nessun intervento. La dotazione di risorse e le regole non subiscono nessuna modifica". Il ministro del Lavoro e della Salute, Maurizio Sacconi, ha illustrato le misure contenute nella manovra, sottolineando che per il prossimo anno "rimane il patto 2009". Per quanto riguarda il 2010 e il 2011, Sacconi ha invece annunciato incrementi di spesa rispettivamente di 1.200 milioni e di 1.400 milioni. Gli aumenti avverranno "con modalità da concordare con le Regioni entro luglio".

Tagli nella pubblica amministrazione La riforma della pubblica amministrazione porterà nel triennio 2009-2011 risparmi di spesa corrente pari a 20 miliardi di euro. È quanto si legge nel documento contenente i 34 punti della riforma Brunetta in cui si spiega che "nella pubblica amministrazione i margini di intervento per il recupero di adeguati livelli di efficacia e di efficienza sono ampi e un’azione in questa direzione non può non dare luogo a impatti rilevanti in termini di contenimento della spesa pubblica, stimolo alla produttività dell’intero sistema, miglioramento del benessere dei cittadini". In particolare, con riferimento alla spesa corrente, dove si annida la parte maggiore della "cattiva" spesa pubblica, è possibile - con le misure approvate - ottenere nel triennio 2009-2011 miglioramenti quantificabili in un risparmio di circa un punto percentuale l’anno. Poiché l’importo della spesa corrente è attualmente pari a circa 680 miliardi di euro, un risparmio di 3 punti equivale a più di 20 miliardi di euro.

Le grandi opere Il ponte sullo Stretto è "tra le opere prioritarie" che il Governo intende realizzare. Il ministro dell’Ambiente e delle Infrastrutture, Altero Matteoli, ha anche spiegato che il piano del Governo è quello di aprire i cantieri per la realizzazione dell’asse ferroviario Torino-Lione; il terzo valico dei Giovi sul collegamento ferroviario Av Milano-Genova; dell’asse ferroviario Av Milano-Verona; dell’asse ferroviario Verona-Padova; dell’asse autostradale Brescia-Bergamo-Milano; dell’asse autostradale Cecina-Civitavecchia; dell’asse autostradale Roma-Formia e del ponte sullo Stretto. Il Governo intende inoltre dare continuità alle opere del Mose e a quelle del Brennero.

Attuazione del federalismo "Se Roma sarà federale l’Italia si potrà rinnovare", ha detto il ministro dell’Economia illustrando la manovra nella parte in cui il disegno di legge sul federalismo punta a definire la disciplina dell’ordinamento di Roma capitale, in attuazione dell’art.114, terzo comma della Costituzione. Tremonti nell’occasione ha comunque sottolineato la centralità di Roma, leggendo un affresco che campeggia sulle pareti della sala del ministero del Tesoro dove è stata tenuta la conferenza stampa: "Senza Roma capitale d’Italia, l’Italia non si può costituire".

Stretta sui paradisi fiscali Stretta in arrivo per gli italiani che risiedono in paradisi fiscali. In pratica si introduce la presunzione generale, con rovesciamento dell’onere della prova, che gli italiani residenti nei paradisi fiscali siano fiscalmente italiani. Cioè sarà chi risiede in un paradiso fiscale a dover provare ad essere residenti lì e non Italia, e non debba quindi pagare le tasse nel nostro Paese. Per l’Erario, chi risiede nei paradisi fiscali resta italiano. Il Dpef 2009-2013 prevede, tra le norme di perequazione tributaria, "l’eliminazione dei regimi di favore fiscale per gli extra compensi (stock option) e della presunzione generale, con rovesciamento dell’onere della prova, che gli italiani residenti nei paradisi fiscali siano fiscalmente italiani". "È l’uovo diColombo", ha commentato il ministro Tremonti.

L'appoggio degli industriali Il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha apprezzato che "ci sia una riduzione della spesa". "La ripresa delle liberalizzazioni è un’altra cosa importante così come un altro aspetto altrettanto importante è rappresentato dai provvedimenti per la semplificazione". Le banche, tra le "vittime" delle misure fiscali decise dal Governo, "hanno sempre fatto il loro dovere con lealtà", ha sottolineato il presidente dell’Abi Corrado Faissola. Duro invece il giudizio del leader della Cgil Guglielmo Epifani: con i "tagli indiscriminati" alla spesa pubblica previsti dalla manovra varata ieri dal Consiglio dei ministri, ha detto, il governo "ha messo le mani nelle tasche dei cittadini" senza nulla dare a chi ha più bisogno. Sulla stessa linea, il ministro dell’Economia-ombra Pier Luigi Bersani che sottolinea l'assenza dell’operazione su salari e pensioni. E il senatore Tiziano Treu invita a riflettere sul fatto che "non è ben chiara la selettività delle misure previste. Sembra che ci siano indiscriminati tagli orizzontali. Sparare nel mucchio è una vecchia e brutta abitudine che non porta a nulla". Decisamente più morbidi invece i segretari generali di Cisl e Uil.

"Spero - ha detto Raffaele Bonanni - che le risorse vadano ai lavoratori dipendenti e ai pensionati in dificoltà comunque non mi pare che ci siano tagli sul sociale". E Luigi Angeletti giudica "positivo che le risorse che vengono da banche, assicurazioni e petrolieri siano indirizzate per aiutare le persone più svantaggiate".

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