Un lobbista infaticabile. Rudy Citterio, proprietario di balere, prendeva il suo ruolo di leader dei locali da ballo dannatamente sul serio. Le intercettazioni del caso Hollywood raccontano le sue pressioni sul mondo della politica per combattere il grande nemico delle discoteche milanesi: le norme volute dal Comune per arginare la movida e garantire la quiete ai cittadini. Ci provava, quantomeno.
Il 9 aprile 2008 Citterio parla con Carmelo Santoro, titolare di un locale: «Santoro concorda con Citterio di rivolgersi a Ignazio La Russa e di chiedergli a parlare a favore dei locali con il vice sindaco (....) lintenzione di Citterio è quella di fare leva sullaspetto sociale della questione e sull'importanza che le discoteche milanesi hanno nelloffrire intrattenimento ai giovani. Non manca neppure una velata minaccia laddove Citterio ipotizza che le chiusure dei locali possano comportare un calo nei voti alle prossime elezioni politiche».
Sulla possibilità di controllare il voto del «popolo delle discoteche», Citterio ha le idee chiare: in una intercettazione «dice che oggi ha visto Giulio Gallera, capogruppo di Forza Italia, e questi gli avrebbe detto perchè non posso darvi un aiuto, so che ci sono stati dei dissapori con Alleanza Nazionale, cosa ne pensante di appoggiarvi al nostro gruppo». Citterio gli risponde «abbiamo molti giovani che ci considerano e possono far girare i voti a vostro favore, non ti nego, gli ho detto, Giulio, che anche la Lega mi ha fatto questa richiesta. Vediamo un po, parliamone, devo parlarne con i miei».
Linterlocutore di Citterio, anche lui del ramo, sembra convinto però che il Pdl i voti della movida ormai se li sia giocati: «Rudy noi dovremmo parlare con Gallera dicendo, signori voi dovete rendervi conto che a livello territoriale i voti dei giovani sono tutti intercettati dalla Lega... noi possiamo cercare di venirvi incontro ma sta a voi recuperare (...
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