E alla fine il Cristo morto è risorto. Battuta lepida ma giustificata dai clamori polemici che hanno accompagnato la vicenda della tela del Mantegna - richiesta da Sgarbi, negata dalla sovrintendenza di Brera - che ieri è felicemente approdata a Mantova e che da sabato prossimo i visitatori potranno ammirare alla mostra che si inaugura alle Fruttiere di Palazzo Te («Mantegna a Mantova 1460-1506») nel quinto centenario della morte dellartista. La vicenda è nota: il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti, delicata tempera a colla su tela di centimetri 68 per 68 dalla stupefacente inquadratura prospettica, era stato giudicato troppo fragile per affrontare il viaggio fino a Mantova. Vittorio Sgarbi, assessore alla cultura del comune di Milano e presidente del comitato per le celebrazioni mantegnane, aveva vivacemente protestato. Poi si era rassegnato a non avere il dipinto in mostra.
Ieri a sorpresa la direzione della pinacoteca milanese ha fatto sapere che le condizioni di salute del dipinto (evidentemente migliorate in questi ultimi giorni, forse dopo una cura ricostituente) erano tali da consentirne il trasporto. Felicità dei curatori della mostra e della presidenza di Palazzo Te. Poi la doccia fredda: sì, il dipinto poteva essere esposto ma solo fino all8 dicembre e non alla naturale scadenza della mostra, prevista per il 14 gennaio del prossimo anno. Immediata la reazione di Sgarbi: «Questo è un dispetto e non corrisponde ad alcuna regola: tanto più che Brera ha prestato un altro importante e altrettanto delicato dipinto di Mantegna, la Madonna dei cherubini, senza alcun limite temporale. E che Copenhagen ha prestato il Cristo sul sarcofago, non meno importante e fragile di quello di Brera. Nel caso di una restituzione anticipata, preferisco lasciare il quadro nellimballaggio e rispedirlo a Brera, piuttosto che sottoporre a discriminazioni i visitatori della mostra. Anzi a una vera e propria truffa».
Panico, scambio frenetico di telefonate tra Milano, Mantova e Roma, fino a che è intervenuto il ministro dei Beni culturali Rutelli che ci ha messo la solita buona parola. E così ieri pomeriggio Enrico Voceri, presidente del Centro internazionale darte e cultura di Palazzo Te, ha potuto annunciare di aver «preso atto con soddisfazione dellepilogo di una vicenda che rischiava di rovinare la festa per le celebrazioni del Mantegna».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.