«Me ne hanno rubate già 24»

da Bergamo

C’è un conto in sospeso tra i ladri di biciclette e l’assessore comunale all’Ambiente di Bergamo, convinto assertore delle due ruote a pedale nonostante i 24 furti che ha dovuto subire negli ultimi anni. «Nella lista delle denunce metto anche le 4 bici rubate a mia moglie e le 3 a mio figlio - precisa Fausto Amorino, ecologista, una vita passata tra i Verdi -, ma credo che il mio sia un vero e proprio record anche senza tirare in ballo la famiglia: in pratica mi hanno rubato bici di tutti i tipi, dalle mountain bike alle grazielle, e nei luoghi più disparati, in stazione, nelle circoscrizioni, davanti alle sedi dei partiti. Certo, se dovessi pensare anche ai campanelli, ai fanali o ai coprisella che spariscono, l’elenco diventerebbe infinito: solo due giorni fa, proprio sotto al municipio, mi hanno portato via lo specchietto mentre ero in riunione». Convertirsi all'automobile? Mai. «Piuttosto ho preferito una catena di acciaio cementato con lucchetto di ultima generazione - aggiunge Amorino -, così da un anno e mezzo sono riuscito a salvare la mia Bianchi nera di seconda mano, un vecchio modello con i freni a bacchetta». Però non si tratta di un fatto personale né politico - aggiunge l’assessore - ma, piuttosto, di una vera e propria escalation registrata ultimamente a Bergamo, con un aumento delle denunce del 200% da un anno a questa parte.

La conferma arriva dallo storico negozio Pesenti Cicli che ha dovuto rinunciare alla polizza antifurto, una sorta di garanzia venduta al prezzo di 20-30 euro insieme alle bici di marca: «Avevamo un contratto di copertura con la Gan Assicurazioni - spiegano i titolari -, ma dopo 3 anni la compagnia ci ha comunicato la disdetta perché ormai l’attività era antieconomica».

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