Meno male che ci sono i cugini...

Cugini? Ma quali cugini! Fratelli sono. Anzi, di più, amici per la pelle che ti soccorrono nel momento del bisogno e sui quali puoi sempre contare. All’indomani del «Kakà-pride», e alla vigilia del Giorno del Giudizio, quando tutto il circo calcistico mondiale è concentrato sulla Trattativa del Secolo dalla quale il Milan, comunque vada, uscirà sconfitto, loro, i Bauscioni, che cosa ti combinano? Fanno seguire, al pareggio interno con il Cagliari, una sonora (nei numeri e nella forma) sconfitta a Bergamo, offrendo in beneficenza a quelli che ormai considerano dei parenti poveri, tre bei punticini. Di più, onestamente, non avrebbero potuto fare. A meno che domani decidano di vendere per 150 milioni Ibrahimovic alla Salernitana. È, per i rossoneri, la classica boccata d’ossigeno dopo una settimana vissuta pericolosamente in apnea. Perché la Fiorentina degli aspiranti campioncini, arrivata a San Siro per gonfiare il petto, è tornata con le orecchie basse a sciacquare la propria ingenuità in Arno. Non basterebbero le acque del Nilo, del Mississippi e del Danubio messe insieme, invece, ai tifosi del Diavolo, per diluire il combinato disposto di rabbia, tensioni, dubbi e cattivi pensieri assortiti che li attanagliano.

Fra poche ore, o pochi minuti (per chi legge la presente noterella), il signor Bosco Leite, che con Kakà fa rima per natura, essendone il papà, potrebbe entrare in sede in via Turati. Ne parlano come di un tipo deciso. Si salvi chi può.

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