Un danno da 10 miliardi. A tanto ammonta lo scotto che le imprese lombarde hanno dovuto pagare per il giro daffari del falso. Soltanto a Milano sono stati bruciati quattro miliardi con un mancato guadagno che si aggira intorno al 35 per cento. Lo rivela uno studio della Camera di Commercio che è stato presentato in occasione della giornata nazionale contro la contraffazione. Negli ultimi cinque anni il mercato del tarocco ha fatto un balzo in avanti del 25 per cento nel capoluogo lombardo, mettendo a rischio 5mila aziende milanesi. Se è vero che il settore più colpito (30%) è la moda, è altrettanto accertato che ormai lindustria del falso si è allargata in altri campi, invadendo quello dei giocattoli (13,5%) e quello dellelettronica (30%). Nellelenco finisce il made in Italy agroalimentare: Confagricoltura denuncia una perdita di sette milioni di euro allora scippati dal cosiddetto «Italian sounding», prodotti «di ispirazione» che evocano con immagini, nomi e colori, quelli italiani. «Cè unesplosione della contraffazione con oltre 22 milioni di prodotti tra la Lombardia, il Piemonte, la Liguria e la Valle dAosta sequestrati nel 2009.
I danni più rilevanti sono proprio a carico delle imprese lombarde», ha evidenziato lassessore regionale al commercio Stefano Maullu che alla richiesta del vicesindaco di inasprire la legge regionale contro banchetti abusivi e ambulanti replica invitando la polizia locale a dare più sanzioni a chi compra merce taroccata.Le merci taroccate ci costano 10 miliardi lanno
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