Perugia - Raffaele all'ora del delitto era a casa sua, davanti al computer. E' questo il cuore dell'arringa del collegio difensivo diel giovane ingegnere pugliese. "Abbiamo chiesto una sentenza di non luogo a procedere
nei confronti di Raffaele per non avere commesso il fatto". È quanto ha
detto l’avvocato Giulia Bongiorno, del collegio difensivo di Raffaele
Sollecito uscendo dal tribunale
di Perugia al termine della udienza di stamani dedicata all’arringa difensiva. "Oggi noi abbiamo svolto le nostre difese ininterrottamente - ha aggiunto
- abbiamo atteso fino ad oggi per proporre la nostra ricostruzione dei fatti,
al termine dell’arringa abbiamo anche proiettato una precisa
ricostruzione".
Bongiorno: "Delitto fra le 21 e le 22" "In base ad una ricostruzione degli orari e
della cronologia è emerso che era possibile stabilire l’ora del delitto e dove
era Raffaele nell’ora del delitto". È quanto ha ribadito l’avvocato Giulia
Bongiorno del collegio difensivo di Sollecito al termine dell’arringa
difensiva pronunciato nell’udienza di stamani e conclusa con la richiesta di
proscioglimento del suo assistito. "Per quanto concerto l’ora del delitto -
ha spiegato l’avvocato - si è sempre parlato di un ampio lasso di tempo in
cui sarebbe stato consumato; attraverso i nostri consulenti tecnici e dalla
spiegazione dettagliata fatta oggi in aula è emerso che il delitto è stato
consumato prima delle 22:00, precisamente dalle 21:00 alle 22:00".
Un cartone animato per provare l'innocenza Entrando nei dettagli l’avvocato ha spiegato "l’ultima telefonata registrata è
alle 21:00 ma alle 22:00 sicuramente il cellulare di Meredith ha avuto un
segnale. Ciò significa - ha aggiunto
l’avvocato Bongiorno - che dalle 22:00 in poi il cellulare era già nel giardino
della signora Lana dove poi è stato trovato la mattina dopo, allora se dalle
22:00 in poi era lì cominciamo a dire che abbiamo un dato oggettivo". "Al contempo - ha spiegato la Bongiorno - abbiamo documentato che
quello è un orario incompatibile con la presenza di Raffaele nella casa del
delitto dove, secondo la ricostruzione accusatoria, avrebbe partecipato ad
un festino.
Sempre in base alla stessa ricostruzione accusatoria Raffaele sarebbe
stato a casa sua fino alle 21:10 perchè ci sono tracce sul suo pc, noi
abbiamo documentato che in realtà è stato davanti al computer per ben
più tempo avendo visionato un film, abbiamo documentato tracce di
interazione umana ed abbiamo prodotto un file da cui si ricava che c’è un
cartone animato che viene non scaricato, perchè scaricare un cartone
animato si può farlo anche senza interazione, ma abbiamo documentato
che questa interazione c’è fin poco prima delle 22:00, precisamente alle
21:46. Per l’avvocato Bongiorno è questa una prova oggettiva in quanto "se il delitto è avvenuto prima delle 22:00 e Raffaele fino alle 21:46 era al
computer a questo punto - ha concluso - c’è la prova dell’assoluta
innocenza di Raffaele Sollecito".
Difesa Guede: "Ricostruzione fantasiosa" La difesa dell'ivoriano non tarda a rispondere alla teoria dei legali di Sollecito e parla di "ricostruzione fantasiosa che non contiene
alcuna prova" attraverso l’avvocato Nicodemo Gentile, che difende Rudy Guede
insieme al collega Valter Biscotti. "Ce lo aspettavamo - ha detto Gentile - perche è in fondo quello che hanno detto per
un anno tra i denti. Per noi non cambia nulla. Domani smonteremo l’ipotesi
accusatoria e quanto ha sostenuto la difesa di Amanda Knox (che aveva
parlato di un’aggressione alla vittima da parte di una sola persona - ndr)".
In particolare riguardo all’ipotesi del "furto finito male" avanzata oggi dai
difensori di Sollecito, Gentile ha spiegato che questa "mal si concilia" con
la presenza in casa del ladro per più di un’ora.
Mez uccisa durante un furto finito in tragedia Uccisa nel corso
di un "furto
finito male". È questa la ricostruzione che i
difensori di Raffaele Sollecito
hanno proposto nella loro arringa davanti al gup di Perugia. La notte
tra il primo e il due novembre scorso, secondo i legali, un ladro
avrebbe sfondato con una pietra il vetro della camera di una delle
coinquiline di Mez. Sarebbe entrato in casa e rovistato quindi nei vari
locali. In questa circostanza
- secondo i difensori di Sollecito - sarrebbe arrivata la Kercher che
quindi sarebbe stata uccisa con
una coltellata alla gola.
Secondo i legali l’autore dell’omicidio prima di fuggire avrebbe
lasciato l’impronta di
una scarpa con sulla suola un frammento di vetro rimasto li al momento
di
passare dalla finestra. Traccia attribuita nel corso delle indagini a
Rudy
Guede, anche lui arrestato per il delitto ma che ha sempre negato di
aver
ucciso la giovane inglese.
Bongiorno: "Non vorremmo processo mediatico" "Sono state dette tantissime inesattezze - ha rimarcato la
Bongiorno - sia a livello di ricostruzione accusatoria che nei mass media".
Riferendosi al grande impatto che il procedimento per l’omicidio di
Meredith Kercher sta avendo in Italia e all’estero a livello informativo, il
legale ha concluso: "noi non vorremmo fare un processo mediatico, ma ci
troviamo in un processo mediatico e per questo abbiamo utilizzato anche
supporti multimediali".
Un manichino e un video Anche un manichino e un video stamani nell'aula del gup di Perugia per l'arringa dei difensori di Sollecito. I legali intendono, tra l'altro, dimostrare come sia possibile che il reggiseno indossato da Meredith al momento dell’omicidio sia stato contaminato dal dna di Raffaele.
Su un frammento la polizia scientifica ha infatti trovato tracce del codice genetico del giovane. Per questo i suoi legali hanno portato in aula anche un manichino con indosso un reggiseno per provare la possibile contaminazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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