«Mi batterò per il Partito della libertà»

«Mi batterò per il Partito della libertà»

«Mi sono impegnato molti anni, oltre dodici, come coordinatore regionale di Forza Italia, per contribuire al consolidamento del partito in Liguria e, più in generale, allo sviluppo del territorio. Ma avevo chiesto da tempo di essere avvicendato...».
È chiaro che non volevano fare a meno di lei, onorevole Enrico Nan.
«Guardi, sono sempre stato fedele al principio che siamo tutti utili, ma nessuno indispensabile. Nel frattempo, a livello nazionale ero diventato il più longevo nell’incarico, fra i coordinatori».
Insomma, hanno finito per ascoltarla. Solo che le hanno attribuito subito un altro e più alto incarico.
«Su proposta del coordinatore nazionale Sandro Bondi e in sintonia con Alfredo Biondi, Claudio Scajola, Luigi Grillo e gli altri dirigenti del partito, il presidente Silvio Berlusconi mi ha chiamato a ricoprire il ruolo di vicecoordinatore nazionale del settore Enti locali con responsabilità della Consulta degli amministratori. In diretto contatto con lo stesso Berlusconi».
Una bella gratificazione.
«Il presidente mi ha manifestato il più vivo ringraziamento per l'impegno profuso e i risultati ottenuti. Gliene sono grato a mia volta».
E al suo posto di coordinatore ligure...
«... Berlusconi ha designato Michele Scandroglio, che sarà affiancato da un comitato rappresentativo delle diverse realtà politiche e istituzionali del partito in Liguria».
Nel segno della continuità.
«Certamente. Del resto Scandroglio era già al mio fianco, ed è perfettamente in grado di assumere la responsabilità richiesta dalla situazione. E lui sa che, per ogni occorrenza, gli darò il mio sostegno».
Gli impegni romani, però, la porteranno lontano dalla Liguria.
«Solo in parte. È vero comunque che il compito che mi è stato attribuito richiede uno sforzo particolare. Bisogna portare avanti il progetto del Partito della libertà che passa attraverso la costituzione dei Circoli della libertà. Oltre Forza Italia».
Un progetto ambizioso.
«Senza dubbio, ma realistico e alla nostra portata, nella prospettiva di aggregare anche chi non è iscritto al partito, ma si riconosce nell’ambito dei moderati».
È il partito nuovo intuito e tracciato da Berlusconi.
«Ne ho parlato a lungo con il nostro presidente: il futuro è nostro, nel Paese e in Liguria. Dobbiamo prepararci per tempo, nella consapevolezza dell’evoluzione particolarmente veloce del quadro politico e sociale».
Un po’ di nostalgia per quello che lascia?
«So di lasciare il coordinamento regionale in ottime mani. Scandroglio sa il fatto suo.

Vorrei solo dire che sono riuscito a tenere unito in Liguria un partito caratterizzato da personalità politiche forti, con sfaccettature diverse. È l’unico merito che mi riconosco, per il resto ho potuto contare su una bella squadra».
Domani è un altro giorno.
«Ma l’entusiasmo e la voglia di fare restano gli stessi».

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