Milanesi i più tartassati Ma se «stanga» la sinistra è cosa buona e giusta

A pagare il conto più salato saranno ancora una volta Milano e la Lombardia. Non bastava la stangata del sindaco Giuliano Pisapia, ora arriva anche quella del governo. Perché il «contributo di solidarietà» stabilito per i redditi superiori ai 90mila euro, colpirà quasi 40mila contribuenti con un importo medio di 7mila euro già per il 2011. Di fatto saranno gli 85mila più ricchi residenti a Roma e Milano a versare ben un quinto del gettito previsto: 253,6 milioni rastrellati sotto la Madonnina e 209,2 nei pressi del Colosseo.
Mentre il vicesindaco Maria Grazia Guida pensa bene di imitare Tommaso Padoa-Schioppa, il ministro del secondo governo Prodi rimasto nella storia per quel suo «le tasse sono una cosa bellissima». «Le tasse - ha spiegato lunedì in un’intervista a Repubblica la Guida - sono una cosa buona e pagarle è un bene». E, per non perdere tempo, non risponde certo di no alla domanda sulla possibilità di introdurre a Milano anche una tassa d’iscrizione alla scuola materna. Come se già non bastassero l’aumento a 1,50 euro del biglietto Atm, l’introduzione dell’addizionale Irpef, la promessa di revisione degli estimi catastali, di incremento della tassa sulle immondizie e per l’occupazione degli spazi.

E Pisapia, dopo aver aumentato tasse e tariffe, promette di mettersi a capo della rivolta dei Comuni contro il governo che chiede ad amministratori e amministrati di tirare la cinghia. Perché a essere brutte sono solo le tasse degli altri.

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