«A Milano l’Ici non aumenta da nove anni»

Il vicesindaco: «In Italia siamo tra i Comuni dove si paga meno». Edilizia popolare: al via cantieri per un investimento di 130 milioni

«A Milano l’Ici non aumenta da nove anni»

«Mai toccato l’Ici, noi non abbiamo mai messo le mani nelle tasche dei milanesi». Riccardo De Corato, vicesindaco dal 1997, rivendica il totale rispetto del patto siglato con gli elettori in campagna elettorale. «Siamo uno dei Comuni d’Italia in cui l’incidenza della tassa sugli immobili è più bassa. Nonostante 3 miliardi e mezzo di euro investiti in opere pubbliche, la scelta politica sempre riconfermata in questi nove anni è stata di non toccare l’Ici».
Il vicesindaco ricorda anche l’impegno nell’edilizia popolare: «A marzo partiranno i cantieri per costruire su otto aree. Un momento storico, perché a Milano non si costruiva più dagli anni Settanta. L’investimento complessivo è di 130 milioni, ai quali si aggiungono altri 340 milioni di euro per risanare l’edilizia popolare».
Via Ovada è una delle aree di proprietà comunale dove, insieme alle vie Civitavecchia, Gallarate, Senigallia, saranno edificati nuovi quartieri di edilizia popolare per un totale di 550 alloggi e un investimento di 84 milioni di euro, cofinanziati dalla Regione Lombardia. Il concorso indetto dalla giunta Albertini permetterà di realizzare 1.340 alloggi, oltre 80 mila metri quadrati, in aree di proprietà comunale, per un investimento complessivo di 130 milioni di euro. Ed è stato già bandito il nuovo concorso per l’area di via Giambellino che rientra nel gruppo delle vie Degli Appennini, Cogne, Del Ricordo.


De Corato ricorda come l’attenzione sia stata distribuita tra le varie zone: «L’amministrazione comunale ha investito per le periferie oltre 1 miliardo e 900 milioni di euro, la metà di quanto è stato speso per tutta Milano». Il senatore, che in questi giorni è stato in visita a Lorenteggio e Giambellino, ricorda: «Questi quartieri, come altri della città, sono stati completamente bonificati dall’amianto».

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