Milano prova a tirare il fiato con la giornata della lentezza

La città famosa per la sua frenesia per un giorno andrà al rallenty. Il 26 febbraio una serie di appuntamenti per riconquistare il tempo

«La calma nell’azione. Come una cascata diventa nella caduta più lenta e sospesa, così il grande uomo d’azione suole agire con più calma di quanto il suo impetuoso desiderio facesse prevedere prima dell’azione». L’aforisma di Nietzsche ben si addice, almeno a parole, ai bisogni del nostro tempo, abbrutito dalle regole di una fretta che, come direbbe un altro esistenzialista - Herman Hesse - è senza dubbio il peggior nemico del piacere. E allora non stupisce che per il quinto anno consecutivo la capitale mondiale della fretta, vale a dire New York, decida di dedicare una giornata all’elogio della lentezza. Un giorno non costa nulla. E neppure stupisca che Milano, capitale italiana della fretta, segua a ruota in una celebrazione filosofica quanto pittoresca. L’antimaratona sotto la Madonnina si svolgerà il prossimo settimana, per l’esattezza sabato 26, ovvero quarantott’ore prima dell’evento alla Grande Mela. D’altra parte, eravamo già pronti e abituati ai moniti anglosassoni che risuonano slow, dalle nuove tendenze a tavola e sulle piste di sci: slow food, slow motion, slow wine, slow wear, slow sky, eccetera.
A presentare la giornata (che riguarderà anche altre città italiane) c’era l’assessore al Turismo Alessandro Morelli che ieri a Palazzo Marino ha elencato un programma di eventi tra performance e dibattiti. «Vivere con lentezza è un modo per riappropriarsi del proprio tempo e della nostra città – ha commentato Morelli - e la manifestazione sarà un’occasione per confrontarsi in maniera nuova e curiosa con la storia, la memoria, l’identità, l’arte e l’architettura di Milano: rallentando i nostri ritmi e alzando lo sguardo scopriremo una Milano nuova, fatta di angoli sconosciuti e tesori d’arte e architettonici che spesso ci sfuggono ma che portano con sé intatta l’essenza della nostra città». L’aveva detto anche il regista Gabriele Salvatores alla presentazione del suo milanesissimo film «Happy Family»: girare la città in bicicletta ci fa scoprire bellezze impensate. Con un occhio vigile allo sconnesso pavè, verrebbe da aggiungere.
Molto folklore, dicevamo: dalla distribuzione di multe metaforiche ai passanti troppo esagitati, ai bigliettini sugli sportelli bancomat che invitano i questuanti a prendersela comoda. Particolarmente presidiata la zona tra piazza San Babila e piazza Duomo, quella spesso brulicante di borsisti rampanti. Il centro storico si animerà delle più svariate perfomance di strada: dal tradizionale appuntamento con i «vigili della lentezza» muniti di «Passovelox», alla distribuzione dei «Comandalenti e Comandamori» con esortazione ad applicarne almeno uno durante la giornata, dalla «Maratona Lenta» all’Opera in Strada, dai Giochi di Strada dimenticati di Giorgio Reali, alle dimostrazioni di Tai-Chi.
Non mancheranno all’appello gli intellettuali, come il direttore del teatro Franco Parenti Andrée Ruth Shammah, che per l’occasione dirigerà il canto dei ragazzi del Vittadini in scena con l'Opera a Union Square. E ancora, si può vivere da yuppie con lentezza? Forse sì, e per saperne di più l'Università Bocconi ha organizzato il convegno «Il fattore Tempo: l'imprenditore paziente, il green marketing, 21/2, 14,30» con i professori G. Fiorentini, A. Carù, Cristina Motta, Intesa Sanpaolo e Bruno Contigiani.

E poi si passa al cibo bio all’Enoteca Bacco di Via Pirano, allo yoga in piccolo gruppo con Marie-Noëlle, all’Opera in strada, con Veronica Giorgetti (soprano), Stefano Ranzi (basso), Creusa Suardi (soprano), Tamura Suardi (mezzo soprano).

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