Affitti dei negozi: in testa Montenapo

La più cara è Montenapo, chiude la classifica corso Buenos Aires. La mappa degli affitti dei negozi milanesi è stata fissata dall'istituto di ricerche «Scenari immobiliari» che ha inquadrato la situazione all'ombra della Madonnina in anni in cui il settore del commercio sembra subire la crisi imposta dai negozi virtuali, ovvero gli acquisti sul web.

E proprio l'arteria che parte da Porta Venezia è quella che conta il maggior numero di vetrine, 315 contro le 123 di Montenapo, le 54 della Galleria e le 61 di corso Vittorio Emanuele. Nella via più in di Milano i canoni oscillano tra i 4.600 e i 12.800 euro all'anno seguiti dalla Galleria dove i prezzi variano tra i duemila e i 10mila. Poco più della metà gli importi che escono dalle casse dei commercianti in via Spiga e via Sant'Andrea. Gli altri punti nevralgici del commercio cittadino impongono affitti decisamente più contenuti. In corso Vercelli le tariffe sono comprese tra un minimo di 1.300 e un massimo di 3.200 euro annui, più o meno lo stesso - udite udite - della centralissima via Manzoni, mentre decisamente convenienti sembrano gli importi di via Dante, pedonalizzata e quindi più idonea agli acquisti, dove la locazione di un negozio varia fra i 1.400 e i 2.700 euro annui.

Nel 2018 le transazioni del mercato immobiliare commerciale europeo hanno fatto circolare 53,8 miliardi di euro complessivi, in leggera flessione rispetto all'anno precedente, con una previsione di crescita dell'1,3% per arrivare a 54,5 miliardi nel 2019. È quanto emerge dal rapporto sul mercato immobiliare commerciale in Europa e in Italia con focus su Firenze, Venezia, Milano e Roma.

«In Italia il fatturato immobiliare del settore commerciale nel 2018 ha raggiunto 8,9 miliardi di euro, che dovrebbero salire a 9,3 nel 2020.

L'andamento del mercato immobiliare - ha commentato Clara Garibello, direttore di ricerca di Scenari Immobiliari - è stato caratterizzato da una forte polarizzazione che si è manifestata in diversi ambiti, nelle aree geografiche, nelle strutture, nei segmenti di mercato e nelle transazioni. Si è registrata una correlazione inversa tra investimenti nel real estate e aumento di vendite online.