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Aler, stretta sugli inquilini morosi

Investimento da 66 milioni, tagli al personale e una società esterna per incassare da chi non vuole pagare

Aler, stretta sugli inquilini morosi

La vendita di alloggi agli inquilini a cui la Regione offrirà aiuti economici per diventare proprietari, la riduzione dei costi del personale, meno spese di gestione e un taglio dell'evasione del 30 per cento affidando a una società esterna la riscossione dei debiti della «morosità colpevole». Linea molto più soft ha invece annunciato l'assessore a Casa Paola Bulbarelli con la «morosità incolpevole». Sono questi i quattro pilastri del Piano di risanamento Aler approvato ieri dalla giunta Maroni. «Finalmente una boccata d'ossigeno - dice la Bulbarelli - che darà una nuova vita a una società che si deve occupare degli alloggi popolari. E per questo non deve dimenticare che il suo compito è dare una risposta sociale a un bisogno fondamentale come la casa».

Ieri il via dopo il parere favorevole del Collegio dei sindaci che hanno sbloccato 66 milioni da aggiungere ai 30 dello scorso anno. Già fissati nel documento a cui ha lavorato anche il presidente di Aler Gian Valerio Lombardi, gli obiettivi da raggiungere entro il 2017 a partire dal piano straordinario di vendita di 6.688 alloggi con incasso stimato in 452,9 milioni di euro. «Per facilitare questo percorso - spiega Bulbarelli - abbiamo istituito un fondo presso Finlombarda con 6 milioni di euro in dotazione per aiutare chi decide di fare questo passo». Contributi fino al 10 per cento del costo dell'alloggio che potranno servire anche come garanzia per le banche.

Poi l'impegno alla riduzione dall'attuale 40 per cento al 13 della morosità che oggi ammonta a 46,5 milioni di euro in canoni non corrisposti da portare a 15,8 e a 28,2 milioni di evasione sulle utenze da ridurre a 9,6. Un obiettivo da raggiungere con l'affidamento del recupero crediti della «morosità colpevole» a una società esterna, mentre «per quella incolpevole c'è il Fondo di sostegno agli affitti». Capitolo spinoso anche quello della riduzione di costi del personale per 13 milioni di euro che avverrà con i prepensionamenti, ma anche con un accordo con il Comune che potrebbe prendersi in carico parte dei 170 dipendenti Aler in esubero. Nessuna cifra ancora ufficiale, ma la trattativa intavolata con il vice sindaco Ada Lucia De Cesaris avrebbe preso in considerazione 125 trasferimenti dopo che Palazzo Marino ha disdetto la convenzione per la gestione delle 30mila case popolari del Comune. Contrariata, invece, la Regione per le nuove assunzioni già previste da Mm, la società a cui il Comune ha assegnato la gestione del suo patrimonio. A 5,6 milioni di euro nel prossimo triennio ammonta, invece, il risparmio alla voce «costi di gestione».

«Lo sblocco dei 66 milioni è notizia positiva - commenta Onorio Rosati (Pd) - Ma vogliamo affermare il principio che le politiche abitative pubbliche sono parte delle politiche di welfare e come tali devono essere trattate e quindi sostenute con risorse pubbliche, perché il diritto alla casa è pari al diritto alla salute». Senza trascurare «il principio secondo cui il piano industriale deve salvaguardare i livelli occupazionali».

Di un intervento che arriva «in ritardo di un anno» parla Lucia Castellano (Patto civico). «Dare nuova vita con 66 milioni di euro a un'azienda che ne ha 245 di buco? Non ci sembra che lo stanziamento regionale possa essere sufficiente».

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