Aids, torna l'allarme. Succede in Lombardia, che detiene il triste record di nuovi casi con 675 contagi nel 2017, su 3443 in tutta Italia. Tradotto: 5,7 nuove casi su 100mila abitanti, secondo il rapporto del Centro Operativo Aids dell'Istituto superiore di Sanità. Il problema? I ragazzi non hanno più paura dell'Aids, non s'informano e non fanno prevenzione. L'HIV viene derubricato a problema di popolazioni «speciali»: omosessuali o paesi in via di sviluppo. La fascia più colpita è tra i maschi eterosessuali tra i 25 e i 29 anni (20,5 per cento), tra i maschi omosessuali tra i 20 e i 24 anni (44,5 per cento) e tra le donne, tra i 15 e i 19 anni.
L'indagine dell'Università Ca' Foscari di Venezia nel 2016, che ha coinvolto 6800 giovani tra i 14 e i 19 anni di tutti gli ordini di scuola superiori, fornisce una fotografia agghiacciante del livello di disinformazione sulle malattie a trasmissione sessuale. Oltre il 37 per cento di giovani ritiene che il virus possa essere trasmesso dal morso di una zanzara o che si contragga dalla saliva o dalle urine di una persona sieropositiva, il 18 per cento che ci si possa infettare con il contatto fisico, l'8 per cento con la convivenza con una persona sieropositiva. Meno della metà (47 per cento) dei ragazzi è consapevole che l'HIV si contrae con rapporti sessuali a rischio o attraverso una siringa infetta.
Buio anche sui metodi di prevenzione: un giovane su cinque ritiene che sia sufficiente la pillola anticoncezionale, la spirale (più dell'8 per cento) o il coito interrotto (circa 8 per cento) per proteggersi. In merito alle cure, il 14 per cento dei giovani ritiene che si non ci siano terapie adeguate, il 2 per cento dichiara che HIV e AIDS non siano un problema se ci si vaccina. Le fonti prioritarie di informazione restano per tutti i ragazzi internet (oltre 37 per cento), la TV (16 per cento), i giornali (6 per cento), gli amici (2 per cento), con i rischi di fake news che possono comportare.
«Per contrastare l'HIV e le malattie a trasmissione sessuale fra i giovani e nell'intera popolazione, c'è un solo mezzo - sottolinea Giuliano Rizzardini, direttore del Dipartimento di malattie Infettive dell'Ospedale Sacco- : fare informazione più capillarizzata e puntuale specie nelle scuole, dove invece non se ne parla più. La conoscenza è il primo strumento di prevenzione, cui deve seguire la consapevolezza a eseguire il test ogni qual volta si teme (o si ha certezza) di aver vissuto un rapporto a rischio».
Milano è l'unica città lombarda, e una delle due in Italia (con Bologna), che ha un check point di informazione per le malattie sessualmente trasmesse. Lo sportello alla Casa dei diritti di via de Amicis 10, fornisce test e conselling gratuito e anonimo il martedì (dalle 14.30 alle 18). Il giovedì (su appuntamento dalle 15 alle 19) è attivo lo «Sportello PrEP» per visite, test rapidi per HIV, sifilide, clamidia e gonococco, previo appuntamento (prep@milanocheckpoint.
it) Il terzo mercoledì del mese (dalle 19 alle 21) lo Spazio Porpora (Via Porpora, di fronte al civico 58) in cui vengono somministrati test rapidi HIV.La ricerca in questi anni non si è fermata: 4 studi clinici di altissimo profilo su nuove e semplici cure che garantiscono durata e qualità di vita eccellenti a chi ha contratto il virus.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.