Ancora pressing sul governo «Fondi, la partita è aperta»

Sindaco e Fontana insistono sui finanziamenti statali E Zaia: «Da Lombardia e Veneto 70 miliardi di tasse»

(...) per portare a casa i Giochi. Primo vertice ieri tra Zaia, il sindaco di Milano Beppe Sala e di Cortina Gianpietro Ghedina, il governatore lombardo Attilio Fontana e la responsabile per il Coni Diana Bianchedi. Tutti uniti verso la vittoria, o almeno lanciati verso il primo obiettivo quasi scontato di entrare nella short list delle città candidate che sarà approvata martedì dall'assemblea del Cio a Buenos Aires. «Debuttiamo con quello che sembrava un sogno e speriamo diventi realtà, sembrava fossimo quattro folli quando siamo partiti ma ci abbiamo creduto e solo i pessimisti non fanno fortuna» esordisce Zaia. Che va a bomba sul tema ribadito da tutti i protagonisti. Il costo complessivo per le Olimpiadi è di circa 1.6 miliari di euro suddivisi in 1,227 miliardi di budget operativo (coperto dal Cio) più 370 milioni di opere coperte dal pubblico. Lombardia e Veneto sono pronte a fornire le garanzie al Cio («non sono fidejussioni - precisa Fontana - ma anche dovessimo mettere i soldi in Bilancio non sarebbe un problema, sono 370 milioni spalmati su 8 anni e attireremo sponsor») ma l'assenza del governo è considerata inaccettabile. «Tra Veneto e Lombardia stiamo parlando di due realtà che mandano ogni anno a Roma 76 miliardi di tasse, qualcosa riusciremo a combinare, no?» punge Zaia. La quota leghista del governo non è un problema, Matteo Salvini si era già espresso a favore, Luigi Di Maio invece dopo l'uscita di Torino e l'ira della Appendino ha ribadito che lo Stato «non metterà un euro». Per un rientro di Torino «ormai è tardi» afferma Sala. Finalmente «siamo passati dalla fase delle parole a quella del lavoro che più ci si addice, è una signora candidatura. La partita dei fondi dal governo? Non è chiusa, non è giusto che non ci sostenga». Anche se ribadisce che già Expo attirò 400 milioni di sponsor, e i Giochi sono certamente più spendibili. Parla dell'Esposizione anche per offrire la propria esperienza personale «sia per copiare ciò che è stato fatto bene, come il tavolo sicurezza» (che in questo caso potrebbe essere affidata alle prefetture di Milano e Venezia) «sia per non ripetere gli errori, penso al modello di gestione con una società».

Il pressing su Roma continua con il leghista Fontana: «É necessario che un governo sostenga anche economicamente un grande evento come le Olimpiadi, sarà importante per l'Italia e non solo per il Veneto e la Lombardia. Quindi aspettiamo fiduciosi che possa cambiare atteggiamento. Noi in ogni caso andiamo avanti perchè crediamo di essere in grado di coprire ogni garanzia chiesta dal Cio», i 370 milioni «non sono una fidejussione che ci impegna a subito». Se Milano e Cortina entreranno nella short list partirà un road show internazionale per cercare sostegno alla candidatura, i Giochi possono garantire 70 milioni di presenze turistiche.

Da Forza Italia arriva un assist: «Crediamo da sempre che la candidatura debba prescindere dalle incertezze e dalla confusione che regna nel governo - assicura il capogruppo fabrizio De Pasquale -.

Per questo da opposizione offriamo a Sala tutta la nostra collaborazione e chiediamo a sindaco e a governatore di predisporre un dossier che sappia valorizzare le grandi risorse del volontariato, dell'associazionismo, dell'imprenditoria per consentire alla Lombardia di raggiungere il traguardo olimpico con le proprie forze».

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