Marta Bravi
Il 2017 si prospetta come un annus horribilis per gli automobilisti milanesi. Dal 13 febbraio scatteranno i nuovi divieti e pedaggi legati ad Area C, mentre tra marzo e aprile si abbatterà la stangata della sosta in tutte le zone. Aumenti venduti dalla giunta Sala come provvedimenti per il contenimento del traffico e l'abbattimento dell'inquinamento che l'opposizione vede più realisticamente come escamotage per far quadrare i conti di Palazzo Marino. Tesi supportata, per altro, dai numeri: lunedì le centraline Arpa hanno rilevato livelli di Pm10 tre volte superiori la soglia di 50 microgrammi al metro cubo.
«Anche se Milano ha varato il ticket antismog i livelli di inquinamento sono identici a quelli di comuni limitrofi che non hanno fatto nulla o quasi per limitare la circolazione. «Sul lungo periodo - osserva il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale -le polveri sono scese grazie al rinnovo del parco auto dei lombardi e alle limitazioni delle emissioni delle fabbriche, mentre sul breve periodo si vede che l'inquinamento non accenna a diminuire».
In sostanza i dati dicono che Area C è inutile nella lotta all'inquinamento. Non solo: nel bilancio del Comune mancano 54 milioni di euro assicurati nel 2015 dalle multe scattate dagli autovelox. Già nel 2016 con gli assestamenti di bilancio questa voce è stata eliminata: ormai i milanesi hanno «imparato la lezione», e le multe sono scese drasticamente rispetto al 2015. «Ecco allora - spiega De Pasquale - che la maggioranza per recuperare entrate senza introdurre tasse nuove, si è trovata d'accordo sulla lotta agli automobilisti». Il risultato? L'estensione a tutte le auto del pagamento del ticket - unica eccezione i mezzi elettrici - e sull'aumento del 50% dei parcheggi in tutta la città.
Su questi due punti però Forza Italia ha deciso di dare battaglia. «Faremo ricorso contro Area C per la scarsa informazione e lo scarso preavviso con cui Palazzo Marino ha varato il provvedimento» spiega De Pasquale. Moltissimi automobilisti e operatori lo scorso anno hanno acquistato un auto a metano o gpl, grazie anche gli incentivi regionali, perché esenti dal pagamento del ticket di ingresso e ora si ritrovano «cornuti e mazziati».
Gli azzurri stanno preparando anche un ricorso al Tar contro l'aumento della sosta, delibera di giunta che dovrebbe passare dal consiglio comunale.
L'articolo 36 dello statuto del Comune, infatti, prevede che gli aumenti tariffari passino dal vaglio dell'aula, che in questo caso è stata dribblata con la scusa che si tratta di un adeguamento tariffario e non di un nuovo piano. «Ma così non è - osserva De Pasquale - dal momento che l'aumento riguarda indiscriminatamente tutta la città e che tra l'altro prevede il nuovo abbonamento integrato, che è una novità».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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