Assaltano il comando dei vigili ma il «compagno» non era lì

Assaltano il comando dei vigili ma il «compagno» non era lì

Assaltano il comando dei vigili urbani di piazza Beccaria e subito dopo la sede del Radiomobile di via Custodi per liberare un loro «compagno» arrestato. Momenti di grande tensione, grida, insulti, minacce, spingi-spingi fino a quando ai circa 50 giovani del Collettivo Scaldasole non è stato spiegato che il ragazzo era già stato rilasciato da tempo e che nessuno lo teneva «segregato».
Via Scaldasole, stabile di proprietà del Comune, fu preso d’assalto giovani dell’estrema sinistra insieme ad altri due edifici, in via Padova e via Arbe, dopo la manifestazione del 31 marzo «Occupyamo Piazza Affari». Sgomberati da via Padova, i ragazzi del Centri sociali sono poi riusciti a tenere gli altri due spazi. E proprio al Ticinese, l’altra sera i vigili urbani hanno fermato e portato al comando di piazza Beccaria un giovane frequentatore del Collettivo Scaldasole, originario di Gravina di Puglia. Subito dopo è partito il tam tam del movimento e una cinquantina di antagonisti, con in testa un legale, si sono radunati in piazza Beccaria per chiedere la liberazione del «compagno».
Gli agenti hanno provato a rassicurare gli amici che il ragazzo era si stato fermato, ma anche subito rilasciato dopo le normali procedure di identificazione. Una spiegazione che non ha convinto gli estremisti che sono riusciti a irrompere nel cortile del palazzo. Dagli uffici è uscito tutto il personale presente, per dar man forte ai colleghi del posto di guardia. E in qualche mondo, tra grida e spinte, gli assalitori sono stati respinti in strada. Dove hanno stazionato qualche minuto per decidere sul da farsi.
Se il ragazzo non era in piazza Beccaria, hanno pensato gli autonomi, vuole dire che è stato portato da un’altra parte e si sono spostati in massa in via Pietro Custodi al Ticinese, sede del nucleo Radiomobile. Dove però erano attesi in forze dai ghisa che hanno bloccato sul nascere ogni tentativo di invasione. Un funzionario ha ripreso la mediazione, ancora una volta ribadendo che il ragazzo pugliese è stato fermato, identificato e rilasciato.

La situazione in qualche modo si è placata e lentamente i giovani sono tornati alla base di via Scadasole, pare finalmente convinti. Ma per evitare sorprese, il Comando ha poi preferito prendere alcune precauzioni. Così in via Custodi e in piazza Beccaria, porte e portoni sono rimasti per tutta la notte rigorosamente chiusi a chiave.

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