Barriere anche in Duomo contro la jihad dei camion

Misure anti attentati in dieci punti della città: militari e blocchi in cemento da 40 quintali

Alberto Giannoni

L'attentato di Berlino, dopo la strage di Nizza, ha confermato che la «car jihad» è una minaccia attuale per tutta Europa. E a Milano, in tempi strettissimi, sono state decise e messe in atto le prime misure per prevenire eventuali attacchi di questo genere: terroristi che si servono di camion lanciati a tutta velocità contro la folla.

Il prefetto Alessandro Marangoni, nel corso del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica riunitosi ieri mattina, ha definito il piano di difesa già delineato nel Comitato straordinario del giorno precedente, con l'impiego di moduli antisfondamento e la rimodulazione dei servizi già disposti a cura delle pattuglie miste forze di polizia militari.

Sono stati individuati dieci punti di presidio in aree della città molto frequentate, soprattutto in questo periodo di festività, l'asse San Babila-piazza Duomo-Castello sforzesco, poi piazza Gae Aulenti e la Darsena. Per presidiare questi luoghi, da ieri pomeriggio a questa mattina, è in corso il posizionamento di barriere composte da new jersey in cemento da 40 quintali, che andranno ad aggiungersi ai presidi già presenti di forze di polizia, esercito e Polizia locale. Il controllo delle aree che ospitano i mercatini rionali, settimanali e natalizi, sarà invece garantito con la rimodulazione dei servizi di vigilanza delle «pattuglie miste» che continueranno ad assicurare, comunque, presidio e controllo anche delle aree periferiche, come disposto a novembre.

A Milano per le feste «le pattuglie su strada saranno tante, di tutte le forze dell'ordine» ha assicurato l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza. «Dopo gli efferatissimi fatti di Berlino - ha spiegato l'assessore - abbiamo dato disposizione a tutte le auto della polizia locale di posizionarsi in maniera trasversale, per presidiare i mercati scoperti e le zone dove si concentra lo shopping. Certo non possono fermare un camion in corsa, ma certamente possono difendere le persone presenti». Contemporaneamente - ha proseguito - «stiamo garantendo un rafforzamento delle nostre pattuglie in tutti i mercati scoperti e abbiamo messo a punto un piano straordinario che coprirà tanto il centro quanto al periferia della città. In periferia la notte di Capodanno fino alle 6 della mattina ci saranno ben 21 pattuglie». «La preoccupazione maggiore - ha spiegato Rozza - è l'emulazione: che ci sia un pazzo di turno che si invaghisce dell'operazione berlinese. Milano, poi, come ha detto il prefetti Marangoni, non si può considerare una città a rischio zero». Il comandante della polizia locale Antonio Barbato, ha aggiunto: «Il problema è cercare di evitare l'emulazione e far stare più tranquille le persone».

Intanto il prefetto, d'intesa con il sindaco Giuseppe Sala, ha convocato per il 29 dicembre un altro comitato per l'ordine e la sicurezza alla presenza del ministro dell'Interno Marco Minniti. All'ordine del giorno «la situazione generale di Milano e dell'area metropolitana». E anche la Regione conferma l'intenzione di contrastare i pericoli del fanatismo religioso anche con un nuovo giro di vite ai centri abusivi, dove in teoria potrebbe attecchire la predicazione fanatica.

In proposito il governatore, Roberto Maroni, ha confermato che nuove misure sono possibili: «Noi abbiamo fatto la legge - ha detto ieri - se serve un aggiornamento per rendere più rigorose le misure, siamo pronti a farlo. È una valutazione che stiamo facendo».

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