Cronaca locale

"Basta piatti di plastica nelle mense, educhiamo i bimbi contro gli sprechi"

Il Consiglio di zona 4 ha votato una richiesta bipartisan alla giunta per abolire le stoviglie usa e getta o utilizzare solo materiali eco-compatibili. Nelle mense scolastiche il set di plastica per 65mila alunni milanesi «produce» circa 480 tonnellate di rifiuti all'anno, 35 ogni mese

Più di 956 tonnellate in due anni. Che si può tradurre anche in trentacinque al mese. Sono i rifiuti prodotti da Milano Ristorazione per il servizio di plastica usa e getta fornito ogni giorno con i pasti a 65mila bambini milanesi. Un set composto da un bicchiere, un piatto piano e un piatto fondo. Se si pensa che corrisponde al 16% del peso complessivo del pasto servito nelle scuole, figuramici quanto incide sui costi dello smaltimento. Il Consiglio di zona 4 ha votato nei giorni scorsi un documento bipartisan per invitare la giunta Pisapia ad adottare una piccola, grande rivoluzione a tavola: abolire la plastica per dare (anche) una lezione ai bimbi. «Per i piccoli -cita l'ordine del giorno sull'uso delle stoviglie in mensa - l'ora del pasto deve essere anche un momento di educazione al rispetto ambientale e le scuole dovrebbero educare a una cultura del riciclo e della sostenibilità, non all'usa e getta e allo spreco di risorse nell'ambiente». La zona 4 fa presente peraltro che «alcune sostanze chimiche contenute nelle plastiche alimentari sono sotto analisi perchè ritenute con alta probabilità tossiche, e il rilascio di queste sostanze potrebbe aumentare fino a 50 volte con il calore». Dunque, dato che Milano Ristorazione, partecipata al cento per cento dal Comune, ha pubblicato di recente un bando da 2,3 milioni di euro per la fornitura di stoviglie di plastica monouso per i prossimi due anni, i consiglieri chiedono alla giunta di promuovere con l'azienda il ritorno del servizio con stoviglie in materiali lavabili o con piatti e bicchieri riciclabili eco-compatibili.

Una scelta che «contribuirà a salvaguardare la salute dei bambini, a educarli contro lo spreco e a ridurre il costo di acquisto e smaltimento dei set in plastica».

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