LA BATOSTA SULLE FAMIGLIE

LA BATOSTA SULLE FAMIGLIE

Giuliano Pisapia lo aveva detto chiaro qualche mese fa, «non farò l’amministratore di condominio». Un ruolo che forse bastare all’ex sindaco Gabriele Albertini, e lo calzava con un certo orgoglio. Ma la giunta arancione sogna in grande, nonostante la crisi. E pazienza se bisogna stangare i milanesi, vendere nel giro di un anno l’80 per cento degli aeroporti e metà Galleria. Ma «sarà l’anno della svolta» annuncia Pisapia con un piano di opere da 1,8 miliardi di euro in tre anni. Ma prima di pensare alle maxi-opere, chissà se quel «condominio» che comunque il sindaco si ritrova a gestire, amministrato con più attenzione non potrebbe evitare qualche «mazzata» ai residenti. Le spese della macchina comunale ammontano a circa 2,3 miliardi, una voce sostanziosa della spesa corrente. All’interno ci sono spese non sopprimibili, come i 300 milioni destinati ad Amsa e 650 ad Atm dai contratto di servizio, i 130 milioni di mutui accesi e non ancora estinti dal Comune, 330-350 milioni di servizi essenziali, in pratica quelle prestazioni che vengono erogate gratuitamente alle categorie deboli, come i voucher agli anziani o trasporto disabili. Circa un milione invece è la somma tra il costo del personale e il funzionamento della «macchina» (dal riscaldamento alle fotocopie). Il dg Davide Corritore assicura che già la giunta Pisapia ha ridotto i costi di 110 milioni rispetto al 2011, le consulenze sono calate di 6 milioni. Ma contando che il manager aveva esordito con un video su Yuotube che annunciava ai dipendenti la svolta, la valorizzazione delle risorse interne, anche il team arancione ha fatto i conti (e li ha messi in bilancio) con l’«impossibilità a reperire» questa e quell’altra figura professionale tra i lavoratori già assunti in Comune. L’ultimo della serie l’assessore alla Cultura Stefano Boeri che ha arruolato per la comunicazione una consulente che costa ai milanesi 8mila euro al mese. Anche la predicata spending review per le spese degli assessorati nel Bilancio 2012 si è fermata a 27 milioni, un taglio modesto rispetto ai 110 di un anno fa.
Per riuscire a centrare le due operazioni clou per quel piano di investimenti triennale da 1,8 miliardi, a Pisapia tocca attaccarsi al Pd. La vendita del 50,1% di Sea può fruttare oltre 750 milioni di euro, privatizzare metà della Galleria circa 800 milioni. Ma se sul salotto è più facile ritrovare la liason con gli alleati, il sindaco di Sel sull’affaire aeroporti è tradito dalla sinistra radicale. Durissimo il niet di Basilio Rizzo e Federazione della sinistra. No categorico alla vendita di Sea dall’Idv. Sel si tappa il naso nel assicurare il voto in aula, ma rischia di trovarsi in una situazione imbarazzante quando dovesse scattare il referendum sulla gara per gli aeroporti. Rizzo e persino la Lega faranno campagna per il «no» tra i cittadini, e Sel rimarrà a guardare con il cerino in mano? Al vertice di maggioranza convocato giovedì sera alla fine solo radicali el Pd giurano fedeltà al programma. Tant’è che il sindaco che si avvicina al primo compleanno a Palazzo Marino, è dovuto arrivare alle minacce, «chi non vota i conti è fuori dalla mia coalizione».
Da lunedì via alla serie di commissioni, l’obiettivo è della giunta approvare i conti in consiglio comunale entro il 30 giugno. Ma il coordinatore cittadino del Pdl Giulio Gallera assicura che il centrodestra presenterà «molti emendamenti» per ridurre al minimo l’Imu su negozi e laboratori artigianali, per tutelare le fasce deboli («ad esempio, l’usufrutto per gli anziani che vivono in casa») e per ottenere più risorse per scuola, sicurezza e pulizia.

Il consigliere Pdl Riccardo De Corato definisce Pisapia e l’assessore Bruno tabacci «i gabellieri di Palazzo Marino», i conti per il 2012 «sono una stangata ai milanesi. Irpef dai 33 milioni del 2011 a 62 milioni, Imu (rispetto all’ex Ici) da 122 a 492 milioni, Tarsu da 236 a 281 milioni, tassa di soggiorno da 12 milioni e dalla Cosap 15 milioni in più. Un totale di 862 milioni».

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