Un centrodestra unito e allargato che sostiene una candidata di area popolare, Chiara Calati. La battaglia che si combatte a Magenta ha un valore che va oltre i confini del Comune (23mila abitanti alle porte di Milano, nel parco del Ticino). Cinque liste per un'alleanza civico-politica: Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia, Rivoluzione cristiana e Magenta popolare (la locale «filiale» di Lombardia popolare, che esprime la candidata sindaco). Regista dell'operazione (tanto da imprimere il suo nome nel logo della lista popolare) è Luca Del Gobbo, che di Magenta è stato sindaco per due mandati, prima di conquistare un seggio in Regione e un posto in giunta con Roberto Maroni, cui si dice legato da un rapporto di lealtà e stima reciproca. «Non è stato difficile trovare un'intesa - spiega Del Gobbo - partendo da un visione della città ci ha unito, non per fare la guerra a qualcuno ma per proporre qualcosa di diverso, che tenga conto anche del lavoro iniziato dieci anni fa, in un altro contesto ovviamente».
L'era del Gobbo dagli elettori di centrodestra viene indicata come periodo di dinamismo. Si ricordano le rievocazioni della battaglia, che ne hanno fatto un evento fra i più importanti d'Europa (con 500 figuranti), le iniziative per Navigli e parco del Ticino, la ristrutturazione del teatro lirico, il bando internazionale per giovani talenti della musica classica. Insomma, cultura e infrastrutture. «Negli ultimi 5 anni la città è sembrata addormentata rispetto alla vitalità precedente» spiega la candidata sindaco, Chiara Calati. «Ripiegata su se stessa, incapace di curare l'ordinario ma anche di dare una prospettiva alla città». Il sindaco uscente, Marco Invernizzi, ha fatto sapere per tempo che si sarebbe ripresentato, il Pd ha deciso di sostenerlo, ma il centrosinistra appare in affanno. L'accordo con Rifondazione Comunista è saltato, e questo ha prodotto una lista civica concorrente, a sinistra. Un'altra candida a sindaco quella che era stata capogruppo del Pd, Silvia Minardi. Una frammentazione che è indice di insoddisfazione e potrebbe essere foriera di delusioni. Poi ci sono i 5 Stelle, ma non appaiono fortissimi. «Io sono ottimista per il programma e per la qualità della candidata», non si nasconde Del Gobbo.
Chiara Calati è una manager impegnata nelle relazioni istituzionali e oggi che è in politica si dichiara orgogliosamente liberale. «Ho sempre amato e seguito la politica come cittadina - spiega - sono stata felice di scendere in campo con forze fresche e con un grande amore per Magenta». Il programma è liberale e popolare. Sicurezza certo, ma anche sussidiarietà. «Al centro la famiglia, prevediamo misure e agevolazioni per le famiglie e per le imprese, nell'ottica anche di un apporto delle imprese alla città.
Vogliamo un tavolo per la competitività del territorio, pensiamo al turismo, anche verde, e immaginiamo il primo parco storico dedicato all'unità d'Italia. Abbiamo differenze ma siamo uniti, ci siamo ritrovati per governare».AlGia
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