Cronaca locale

Bazar dello spaccio vuoto: arresti o coronavirus?

I pusher sembrano aver abbandonato il Parco delle Groane. Probabilmente grazie agli ultimi arresti effettuati dalle forze dell’ordine

Bazar dello spaccio vuoto: arresti o coronavirus?

In una Italia quasi deserta sembra però strano che anche il Parco delle Groane, tristemente conosciuto come bazar dello spaccio, sia vuoto. Già, nessuno spacciatore per ben una settimana. Anche questo da attribuire al coronavirus? Difficile, merito probabilmente degli ultimi arresti effettuati dalle forze dell’ordine. Come riporta il Giorno, come i mercati, i negozi e i centri commerciali, anche il bazar della droga è rimasto chiuso per una settimana. E i pochi clienti tossicodipendenti che vi sono arrivati, sicuri di poter comprare almeno una dose, se ne sono dovuti andare con la coda tra le gambe. Niente da fare, nessun pusher all’orizzonte.

Il bazar della droga senza spacciatori

A darne nota è stata la Compagnia dei carabinieri di Desio, guidata dal maggiore Mansueto Cosentino. Infatti, i militari quotidianamente effettuano controlli e sopralluoghi nella zona delle Groane. Il deserto. Nessuno spacciatore in vista in uno dei luoghi maggiormente frequentato da tossici e spacciatori. Con ogni probabilità questo particolare fatto, degno di essere raccontato, si deve all’ottimo lavoro delle scorse settimane, portato avanti dai carabinieri. Gli ultimi arresti effettuati devono essere stati davvero importanti e aver destabilizzato l’intero commercio clandestino della zona, quella tra Monza-Saronno e la stazione ferroviaria Ceriano-Groane, da un po’ di tempo chiusa.

Arrestati tre marocchini

I fermi hanno riguardato due ventenni e un 26enne, tutti di origine marocchina e senza fissa dimora, risultati irregolari nel nostro Paese. I tre sono stati beccati con 170 grammi di hascisc, 115 di eroina e 63 grammi di cocaina. Durante la perquisizione i militari hanno trovato addosso ai tre anche una certa somma in contanti, 1.254 euro, probabilmente il ricavato delle ultime dosi vendute. I giovani fermati avevano con sé anche un bilancino di precisione elettronico per pesare la droga, sei telefoni, una bomboletta spray e alcuni quaderni con annotati i nomi dei clienti e i guadagni incassati.

Da settembre continui controlli

Il lavoro delle forze dell’ordine, con la supervisione della prefettura di Monza, è continuo da mesi. Da settembre infatti sono stati sequestrati più di due chili di sostanze stupefacenti, la maggior parte pesante, due pistole e armi varie. Oltre agli arresti di molti pusher, per lo più nordafricani. Nel giro non manca però qualche italiano. I militari sono anche riusciti a individuare i clienti del bazar, soggetti provenienti un po’ da tutta la regione e anche da fuori. Il lavoro degli agenti non si ferma e prosegue per riuscire a ripulire completamente la zona.

Anche se un bel passo avanti è già stato fatto.

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