Boeri fa pace con Pisapia e sogna la rivincita

Volemose bene. Stretta di mano, Stefano Boeri che porta un caffè a Giuliano Pisapia, il sindaco che parla come se fosse passato un secolo dall'ultimo screzio con l'ex sfidante alle primarie ed ex assessore alla Cultura, silurato al secondo anno di mandato. «Non ho mai polemizzato - dice ora Pisapia -, ho sempre detto che ci sono opinioni diverse, ci si confronta ma poi c'è una maggioranza che decide e si va avanti». Ma le divergenze con Stefano «sono superate da tempo, anzi ci sentiamo ogni tanto per confrontarci». Il sindaco è arrivato ieri nella sorpresa generale all'evento «Mi030» organizzato alla Diamond Tower in Porta Nuova da Boeri per raccogliere idee e proposte di mille giovani tra i 15 e 25 anni sulla città del futuro. E almeno a favore delle telecamere, tra i due scoppia la pace. Perché non è passato affatto un secolo dall'ultima lite. Non più tardi del 16 aprile Pisapia ha pubblicato il libro «Milan città aperta» in cui all'ex sfidante riserva commenti al vetriolo («c'era chi la sconfitta non l'aveva digerita e voleva un posto al sole», «chiedeva l'assessorato all'urbanistica ma come architetto aveva lavorato con la Moratti e per società che stavano costruendo in mezza città? Il conflitto di interessi non è tale solo se riguarda gli altri» i passaggi salienti). La sua presenza ad un evento che, sebbene Boeri provi a negarlo, è stato interpretato come primo atto di una candidatura a sindaco nel 2016, ha messo ancora più in allarme i candidati Pd che si scaldano per le primarie, dall'assessore Pierfrancesco Majorino al deputato Emanuele Fiano. L'ipotesi Boeri finora era considerata la più traballante per le tensioni con il sindaco. Difficile immaginare una campagna elettorale con Pisapia ancora in carica fino a maggio. Da ieri, una staffetta non sembra più così impensabile. «Oggi dobbiamo andare avanti insieme, ognuno con le proprie capacità e specialità, così si fanno passi avanti» afferma il sindaco. Boeri assicura che non è una mossa elettorale, «mi sono sempre occupato del futuro di Milano, non lo faccio adesso per tornare in politica». Ma ride e glissa all'ipotesi che una richiesta arrivi dal premier Matteo Renzi («non ci sto proprio pensando»). E assegna a «Mi030» una connotazione civica, non targata centrosinistra, «ho invitato anche il governatore Maroni, la giunta regionale e comunale». Erano attesi anche l'ex sindaco Letizia Moratti e il commissario Expo Giuseppe Sala, un altro dei papabili. Ma anche ieri Boeri non ha risparmiato critiche su Esposizione e sul post. Ad ascoltare i giovani tanti big, da Massimo Moratti a Manfredi Catella, don Gino Rigoldi, don Colmegna, Sergio Escobar, Giovanni Malagò. Presenti il segretario cittadino del Pd Pietro Bussolati, altri due papabili per le primarie, Fiano e Ivan Scalfarotto, gli assessori Carmela Rozza, Pierfrancesco Maran e Filippo Del Corno, i consiglieri Dem Barberis, Iardino, Bocci, Ghezzi.

E se Pisapia assicura «anche ai più scettici che ci saranno le primarie», Renzi proprio ieri ha sollevato dubbi: «Bisogna stabilire se vanno ancora bene». E secondo rumors a giorni scatterà un rimpasto nella dirigenza Pd che potrebbe coinvolgere, a cascata, anche il coordinamento locale.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica