La Bond girl che oggi è ambasciatrice Onu

L'ex modella lanciata da un fotografo si racconta nel film «Il fiore del deserto»

Tutto è iniziato con una foto, anzi una serie di fotografie. La carriera di top model di Waris Dirie è cominciata così, per caso. Dopo una vita di stenti e violenze. Nata nel deserto somalo ha avuto in sorte ciò che molte bambine di quei luoghi devono sopportare. Violenze e matrimoni combinati. Lei, nella fattispecie, fu promessa e regalata, a soli 16 anni a un sessantenne vedovo.

Fu la molla che la spinse a fuggire per sottrarsi a un destino crudele. Approdata a Mogadiscio le toccarono i lavori più umili, come cameriera e donna delle pulizie. Fino all'incontro con un fotografo per il quale decise di posare. La sua fortuna prese il via in quel frangente e gli scatti furono notati da riviste specializzate e stilisti affermati.

Waris Dirie è stata così proiettata nell'empireo del jet set più ricco che esiste, lei che era nata poverissima. E siccome da cosa nasce cosa, arrivò anche il cinema e la modella somala è diventata un'apprezzatissima Bond girl in 007 - Zona pericolo. Ma l'incrocio della Dirie con il grande schermo non finisce qui. Dalla sua autobiografia, intitolata «Il fiore del deserto» è nato un film di Sherry Horman che descrive le sofferenze di questa modella venuta dal nulla e ora ambasciatrice dell'Onu per i diritti delle donne e simbolo della campagna contro l'infibulazione delle donne africane.

Il fiore del deserto, in versione cinematografica, è in programmazione allo Spazio Oberdan tutti i giorni fino al 27 aprile con i seguenti orari: oggi alle 19, domani alle 17.15, venerdì e il 25 alle 21 mentre negli altri giorni alle 18.45.

Nel 2008 in Belgio Waris Dirie è stata oggetto anche di un sequestro di persona durato 72 ore, al termine del quale la donna ha sporto denuncia per violenza sessuale, una volta tornata in Austria, oggi sua patria adottiva.

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