A Borgio Verezzi in scena gli spettacoli che vedremo d'inverno nei teatri milanesi

Dal duo Cuccarini-Ingrassia alla «Cena delle belve». E l'«Inferno» di Dante

Antonio Bozzo

Borgio Verezzi è un borgo molto conosciuto grazie al festival teatrale che da 51 anni si tiene davanti alla chiesa di Sant'Agostino. È con orgoglio che Stefano Delfino lo dirige dal 2002 e continuerà a farlo per altri cinque anni. «Una vetrina teatrale di prim'ordine. A Borgio Verezzi, riviera ligure di ponente, vediamo le anteprime di spettacoli in rodaggio, che affronteranno le platee metropolitane», dice Delfino. Come Milano: ecco perché molti villeggianti che amano il teatro non si lasciano sfuggire l'occasione di sedersi sotto le stelle, in una location da sogno, per seguire quel che accade in scena. Domani, per esempio, tocca a Non mi hai più detto che mi ami, con una coppia strepitosa: Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia. «Tornano insieme dopo vent'anni, dal musical Grease, un clamoroso successo - commenta Delfino -. È la prima volta che la Cuccarini affronta uno spettacolo di prosa. Questa è una divertente commedia scritta e diretta da Gabriele Pignotta, in prima nazionale. La sera del debutto, ruberemo dieci minuti per dare a Lello Arena, sul palco, il premio per lo spettacolo più apprezzato dell'anno scorso. Cuccarini e Ingrassia non ce ne vorranno». Delfino aggiunge una curiosità sulla commedia, in scena fino al 30 luglio. «Per scegliere i due ragazzi che interpretano i figli, sono stati fatti 500 provini».

Dopo la Cuccarini, cinque gli spettacoli in cartellone fino al 24 agosto. «Se sbaglio, sbaglio da solo - dice Delfino -. Hanno bussato alla porta 315 spettacoli. Li ho esaminati tutti, alla fine ha scelto una rosa di anteprime. Sono orgoglioso per Un borghese piccolo piccolo, in scena la settimana scorsa. Con Massimo Dapporto, omaggio a Sordi che lo interpretò nel film di Monicelli e a Vincenzo Cerami, il compianto autore». Il festival si regge con i biglietti («11mila spettatori l'anno scorso, tanti da coprire le spese per le compagnie. Restano i costi di allestimento e altro, ripianati da ministero, Regione, sponsor privati e Comune»). Continua Delfino: «Prima del Festival nel borgo c'erano sì e no tre locali pubblici. Sono passati tanti anni, ma oggi bar e ristoranti sono più di venti: il teatro ha fatto molto. L'indotto del Festival si aggira sui due milioni di euro».

Aldilà di ogni considerazione, i turisti sono felici di lasciare per una sera il tumulto delle passeggiate a mare e partecipare a un rito antico come il teatro.

Per Queste pazze donne con Paola Quattrini e Vanessa Gravina (dal 2 al 4 agosto), Sabbie mobili con una squadra di comici (9-11 agosto), per l'Inferno dantesco nelle grotte di Borgio Verezzi (17-20 agosto), per lo spettacolo di chiusura La cena delle belve, di Vahè Katchà. «Sto già lavorando al festival del 2018 - conclude Delfino -. Ogni anno si ricomincia con maggiore energia».

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