Brexit, assalto bipartisan a Ema e imprese Sala: «La burocrazia è l'elemento critico»

Ministri, Maroni e sindaco a Londra: «Agenzia del farmaco, sfida a 4 o 5»

Chiara Campo

Nel giorno in cui è iniziato l'addio ufficiale di Londra all'Ue, con la lettera inviata dal premier britannico Theresa May al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, Milano, Regione e governo erano in missione oltremanica per lanciare l'assalto bipartisan all'Agenzia europea del farmaco. Il sindaco Beppe Sala, il governatore Roberto Maroni e i ministri agli Esteri Angelino Alfano e dell'Economia Pier Carlo Padoan hanno incontrato i vertici dell'Ema, operatori economici britannici e internazionali presenti a Londra, partecipato all'evento sul tema «Italy Now and Next» (organizzato dall'Ambasciata d'Italia a Londra nella sede di Bloomberg) e discusso con esponenti del mondo finanziario e bancario, Goldman Sachs, Bank of America Merrill Lynch, JP Morgan e Credit Suisse. Missione per attirare le imprese che cercano nuovi lidi dopo la Brexit e per non sarà una battaglia facile però le noste carte ce le possiamo giocare

cercare supporter alla candidatura di Milano a sede ospitante. E tra (gli altri) punti di forza la Lombardia presenta i collegamenti aeroportuali (4 aeroporti di cui tre internazionali) e ferroviari ad alta velocità. l'efficienza nel pagare i fornitori (13 gorni di anticipo rispetto alla scadenza nel settore sanitario e sei rispetto alla gestione ordinaria), il polo tecnico-scientifico Human Technopole in via di sviluppi sui terreni del post Expo, una normativa già favorevole per chi vuole fare impresa sul territorio (e sono già 496 le aziende a partecipazione o controllo britannico presenti nella regione, danno lavoro a 50mila persone e generano un fatturato di 13 miliardi all'anno). Sulla sede per ospitare Ema Sala, il premier Gentiloni e Maroni (nonostante il niet della Lega) concordano sul Pirellone, almeno nella prma fase. «Ho deciso di metterlo a disposizione - ha ribadito Maroni - perchè è l'unica possibilità per competere con le altre città candidate. É un sacrificio per il Consiglio regionale, me ne rendo conto, ma stiamo parlando della più importante Agenzia europea che regolamenta un settore strategico e che avrebbe una ricaduta tale in termini di lavoro e investimenti da fare di Milano la capitale Ue della ricerca biomedica». L'Italia, garantisce il sindaco, «è pronta ad accettare le sfide», a partire da Milano, «città dove immigrazione e integrazione sono alla base della nostra vita». Sala ha sottolineato che Milano è sempre più gettonata da giovani. Dopo gli incontri con la comunità finanziarie e delle imprese ammette che dalla Brexit «qualche opportunità la possiamo avere. É vero che il nostro Paese soffre ancora di un'immagine non positivissima, ma si riconoscono i passi avanti sul mercato del lavoro e anche per la fiscalita. Un elemento critico e considerata la burocrazia ma da questo punto di vista Milano m pare una storia a sè».

Per la partita dell'Ema «Milano crediamo che competerà con altre 4 o 5 città europee, in base ai requisiti (trasporti, collegabilità ecc) alcune infatti saranno escluse. Non sarà una battaglia facile ma abbiamo le nostre carte per giocarcela. La decisione Ue è attesa in estate e l'Ema ha come tempo limite aprile 2019 per il trasloco».

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