Tagli per sei milioni di euro - dai buoni libro ai contributi per le scuole paritarie - con una revisione dal 2014 delle fasce di reddito per i nidi passando dalle 4 attuali fino ad arrivare ad addirittura una ventina di scaglioni e rimettere in discussione anche i limiti di esenzione da 6,5mila a 6mila. Per maggiore equità, ma anche per garantire a Palazzo Marino 1-2 milioni di euro in più. È un pezzetto di «futuro» della scuola così come risulta scorrendo le complicatissime tabelle del Bilancio, discusse ieri in Commissione Educazione. L'assessore alla Scuola Francesco Cappelli ha spiegato che il settore ha dovuto fare i conti con le spese aumentate. Ma anche con oltre 30 milioni di euro di insolvenze accumulate dal 2005 ad oggi con 12mila milanesi che non hanno pagato Milano Ristorazione e con il mancato introito da parte della Provincia dei contributi per il sostegno ai disabili. «Abbiamo garantito i servizi essenziali obbligatori per legge - ha spiegato - ridimensionando la spesa corrente». Risultato: fino a due giorni fa erano stati tagliati un milione e 670mila euro che lo scorso anno garantivano la gratuità dei libri di testo per le scuole medie ai milanesi che ne avevano maggiore bisogno. Ridotti a zero, fino a due giorni fa, quando invece sono saltati fuori 900mila euro che andranno a garantire i buoni libro a chi ha un reddito inferiore a 15mila euro. Tagliati 500mila euro che venivano dati direttamente alle scuole per le spese di piccola manutenzione. Tagliati anche 550mila euro di contributi alle scuole d'infanzia paritarie, azzerati anche i 690mila euro per la fornitura di derrate fresche alle paritarie, 326mila per l'integrazione alunni stranieri, 100mila per le borse di studio. Tutti conti che all'opposizione non quadrano. Secondo Pietro Tattarella (Pdl) tirando le somme, risultano maggiori entrate al Comune da parte di Stato e Regione: i contributi sono aumentati di 4,3 milioni, passando da 9 milioni e rotti a 13milioni e 700mila. «Vengono penalizzate le scuole materne paritarie - fa notare anche Mariolina Moioli (Pdl) - eppure se il Comune in queste condizioni economiche in cui si trova dovesse gestire da solo tutto non avrebbe le risorse per dare una risposta ai cittadini». «Posizione sbagliata e ideologica contro quello che è u servizio pubblico» chiosa la Moioli che ricorda anche a proposito di mense fa notare che nel bilancio aumentano i soldi dal Comune per Milano Ristorazione senza capire il perché. Restano infatti i 30 milioni di insolvenza.
Intanto l'assessore al Bilancio Francesca Balzani ha ribadito che continueranno «a tappeto» i controlli sui redditi di chi accede ad agevolazioni sui servizi del Comune. «Io spero - ha detto - che ci siano zero irregolarità, ma i controlli vanno fatti, anche perchè se vogliamo utilizzare lo strumento dell'Isee dobbiamo essere certi che non ci siano abusi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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