Bussolati: "Altro che anime belle Noi non abbiamo paura dei centri"

Il segretario Pd risponde alle provocazioni dell'assessore Rozza

Bussolati: "Altro che anime belle Noi non abbiamo paura dei centri"

È cauto Pietro Bussolati, segretario metropolitano del Pd sulla delicata questione della riapertura dei Cie che ha già sollevato un polverone politico all'interno del suo stesso partito e nella coalizione di centrosinistra che governa la città. «Non c'è nessun elemento preconcetto di contrarierà alla riapertura dei Cie - premette -. Certo, se si tratta della riedizione del vecchio modello non siamo d'accordo, ma mi sembra che dal governo ci sia tutto l'interesse a fare cose più sensate e attente rispetto al passato».

Il commento del sindaco Beppe Sala alla circolare del ministro dell'Interno è stata piuttosto tiepida, molti l'hanno interpretata come una frenata.

«La sua posizione è la stessa: nessuna contrarietà aprioristica, bisogna vedere però il piano nel suo complesso».

Nel Pd per si sono già levate voci contrapposte: l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino si è schierato apertamente contro i Cie, mentre l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza li considera necessari. «Non si scandalizzino le anime belle» la sferzata ai suoi colleghi di partito. Serve una sintesi nel Pd..

«Ma...Carmela Rozza e Pierfrancesco Majorino dicono in sostanza la stessa cosa, ma con linguaggi diversi».

Non sembra.

«Sì perché entrambi riconoscono la necessità, all'interno di un piano nazionale, di un percorso per velocizzare le identificazioni e di un luogo dove trattenere le persone che non hanno diritto di stare sul nostro territorio in attesa di espulsione. Entrambi poi criticano il modello passato: non ha senso parcheggiare delle persone in attesa che accada qualcosa. Infatti quello che sta facendo il ministro Minniti è andare nei paesi di provenienza dei profughi per stringere accordi bilaterali per i rimpatri, è così che si risolve il problema».

L'avvocato ex consigliere comunale Pd Alessandro Giungi scrive su Facebook «I Cie sono una merda»...

«Trovo in generale sbagliato quando la politica discute senza conoscere nel dettaglio la proposta. Si producono solo polemiche mediatiche».

I cittadini del Comitato di Greco denunciano molestie da parte degli ospiti dell'hub di via Sammartini. Due giorni fa i rumori di un inceneritore di rifiuti in un fast food di piazza Duomo hanno seminato il panico. In città il clima è teso, dopo quello che è successo a Sesto San Giovanni...

«È giusto ascoltare la cittadinanza e intervenire dove serve. Adesso i vigili di quartiere avranno compiti diversi, saranno più concentrati sulle periferie e sul controllo del territorio. Serve un atteggiamento serio in una situazione non facile per l'Europa. Bisogna essere molto severi nei controlli, senza volgere lo sguardo dall'altra parte sul tema dell'immigrazione».

Si continua a criticare il modello dei vecchi Cie, ma quale sarebbe il modello alternativo?

«È allo studio l'ipotesi di punti più ristretti per potere avere controlli e un garante».

Beh la sostanza non cambia, cambiano solo le dimensioni dei centri.

«Il tema è complesso, c'è chi sta studiando».

Si parla già di possibili collocazioni: da via Corelli all'ipotesi di Malpensa lanciata dall'assessore Rozza.

«Ecco è sbagliato pensare a Milano.

Sull'accoglienza la città sta già dando molto. La Regione dovrebbe occuparsi del tema, sarebbe ora che il governatore Roberto Maroni uscisse dal silenzio dietro cui si è trincerato e non lasciare che ricada sempre tutto su Milano».

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