Cade nel vuoto per sei piani: morto un ragazzino di 14 anni

Cade nel vuoto per sei piani: morto un ragazzino di 14 anni

Il tonfo è stato fortissimo. E, qualche minuto dopo le 17 di ieri, nel palazzone in piazza Tricolore 2 - sei piani su tre scale con un grande cortile centrale, dove abitano 36 famiglie - quello schianto lo hanno sentito un po' tutti. Anche coloro che, qualche ora più tardi, si chiuderanno dentro i negozi per non parlare, stroncati dal dolore. A terra, in mezzo alla tromba di una delle scale, dopo un volo dal sesto piano, c'è infatti un cadavere giovane, troppo giovane. È quello di un ragazzo di 14 anni, studente italiano al primo anno delle superiori. Per lui non c'è stato nulla da fare, è morto sul colpo.
Dal palazzo c'è gente che entra ed esce, abbracciata, in lacrime. Sono stati loro, i residenti, a trovarlo e a lanciare l'allarme. Pare infatti che le abitudini del ragazzo fossero abbastanza consolidate, conosciute un po' da tutti nel condominio: ogni giorno il giovane che vive al terzo piano con i genitori e due sorelle minori, sale al sesto per andare dai nonni materni, a casa dei quali di solito fa i compiti.
L'adolescente, però, è abbastanza autonomo: dall'appartamento dei nonni, dove c'è un bell'abbaino che dà su una delle piazze più trafficate di Milano, scende poi giù a casa propria. E magari, se gli va, risale. I genitori - il padre è un dirigente aziendale, la madre una professionista - tornano la sera. Insomma: il tran tran di tante famiglie milanesi.
Ieri una delle sorelline era fuori con la nonna materna e un'altra nell'appartamento dei genitori, in compagnia della colf. Il nonno, un 74enne che in quel momento era in casa da solo, non si è accorto di quel nipote precipitato nel vuoto. Anche lui è stato avvertito dai condomini. «Solo un gran tonfo - ripetono i vicini con gli occhi rossi -, ma chi andava a immaginare una cosa simile?».
Quello che è accaduto esattamente ieri, infatti, non è facilmente ricostruibile: non ci sono testimoni. La polizia non pensa a un suicidio, ma piuttosto a una disgrazia, una brutta fatalità, magari la bravata di un ragazzino che ha voluto scendere le scale cavalcando la ringhiera. Non sono stati infatti trovati a casa dell'adolescente biglietti, messaggi sul pc o sul telefonino che possano far pensare a un qualche desiderio di farla finita.
Alle 19 il portone di piazza Tricolore 2 è ancora aperto.

La gente se ne sta incredula sul marciapiede, le auto in strada transitano con difficoltà: la vettura di uno dei genitori del ragazzo è parcheggiata di sbieco davanti allo stabile. Come chi aveva una gran fretta dopo aver saputo qualcosa di terribile.

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