Cade nella Darsena Poliziotto si tuffa e salva un bambino

(...) L'eroe del giorno è un commissario capo, coordinatore della terza sezione degli uffici di polizia che si trovano in prefettura. Spezzino di origini, padre di famiglia, entrato in polizia trent'anni fa e con una lunga esperienza palermitana, l'eroe ha un carattere forte ma schivo. E ieri ha preferito non parlare della sua impresa se non con il questore Marcello Cardona che gli ha telefonato per congratularsi insieme al prefetto Luciana Lamorgese. Il poliziotto è restato dietro le quinte. Perché certi gesti (per fortuna) si fanno e basta, non c'è bisogno di un palcoscenico e di un pubblico. E perché un poliziotto è sempre un poliziotto. Anche quando, come questo commissario capo, non si è in servizio, s'indossano abiti borghesi e ci si riposa. O si tenta di riposare, passeggiando lungo la Darsena.

Gli eroi «dentro», però, in un attimo sono in grado di spogliarsi di quei panni da uomo qualunque per indossare quelli di Superman. Come quando, come ieri, il poliziotto ha notato una madre disperata, urlante. La donna, che stava passeggiando in compagnia dei due figli piccoli in piazza XXIV Maggio, improvvisamente ha visto uno dei figli cadere dall'argine della Darsena e scivolare in acqua. Rischiando di annegare. Questione di attimi. Ed è lì che il commissario capo, insieme a un passante, è corso ad afferrare il piccolo portandolo in salvo. Poi l'ambulanza, lo stupore della gente, la madre che abbraccia il suo eroe costituiscono la classica cornice. L'importante e che il bambino stia bene.

E così è: trasportato in codice verde, alla clinica pediatrica De Marchi, è stato già dimesso. «Un eroe è chi fa tutto quello che può» scrisse Romain Rolland. Per questo ne avremmo bisogno di tanti. Ogni giorno.

Paola Fucilieri

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