L'ordinanza di custodia cautelare con i capi d'accusa e l'elenco dei danneggiamenti e delle devastazioni messe a segno dagli anarchici il 1° maggio sembra il testo del verbale di un perito assicurativo che si aggira, in preda a una comprensibile crisi di nervi, tra le spoglie di una sorta di Gotham city annotando i danni subiti dopo il passaggio dei nemici di Batman. «In via Boccaccio: rottura cristalli Mercedes Classe B, rottura cristalli e specchietto esterno Bmw 525, incendio Audi A4, ammaccature e graffi sulla carrozzeria dell'autovettura Toyota Iq (...); in via Caradosso: danneggiamento della Citroen, della Mercedes, Dell'Audi Q7 (...), imbrattamento stabile, pneumatici bruciati, pneumatici tagliati, rottura vetrate, rottura vetrina e saracinesca, ribaltamento e incendio Mercedes 320. E poi via di seguito: in via Pagano, in via Ruffini, in piazza Conciliazione, in piazza Giovine Italia, in via Alberto da Giussano, in via Arena, in largo V Alpini, in via Monti, in piazzale Cadorna, in corso Magenta, in via De Amicis, in via Leopardi, in via Guido D'Arezzo...
Il gruppo degli anarchici-squatter milanesi era decisamente ben organizzato, come aveva previsto e «minacciato» in una riunione ufficiale tra forze dell'ordine e organizzatori di cortei, molti mesi prima, un sindacalista milanese dei Cub (Confederazione unitaria di base), evidentemente molto informato. Il 34enne della Bovisa Andrea Casieri - con in testa il cappuccio del giubbotto, gli occhiali a specchio e il volto coperto da una sciarpa - secondo i giudici si mostra particolarmente attivo nel dare ordini a gesti ai compagni anarchici, indicando al «blocco nero» (i manifestanti che hanno devastato la città erano tutti vestiti di nero) dove dirigersi e come agire. Seguito a ruota da Alessio Dell'Acqua, classe 1978 e residente a Cinisello Balsamo, che indossa una maschera antigas e dallo scalmanato greco Alexandos Kouros, 19 anni compiuti proprio il 1° maggio scorso e considerato dagli investigatori «il più assatanato». Con passamontagna e una maschera trasparente, tipo quelle da sci, il greco viene ripreso mentre sfonda senza sosta a martellate finestrini delle vetture parcheggiate all'angolo tra corso Magenta e via Terraggio, la vetrata della Ubi banca di via Boccaccio, il cordolo del marciapiede in Largo D'Ancona «per ricavarne materiale contundente (poi passato a un altro manifestante)». Quindi si passa a Nicolò Ripani ( nella foto sotto ), 29enne del Corvetto, con un berretto da baseball in testa e sul volto una bandana nera, a Edoardo Algardi, 31 anni, residente in zona Foppa-Solari, faccia coperta con una felpa e il cappuccio di una giacca rossa quindi all'ancora introvabile 25enne di Rho, con il passamontagna nero.
Gli investigatori della Digos sono sicuri: «Tutte le dieci ordinanze emesse dal gip sono “certe”: tutti gli indagati, infatti, sono riconosciuti durante le azioni più violente, cioè quelle compiute in Largo D'Ancona e nelle vie limitrofe (corso Magenta, via Buttinone, via Terraggio, via Carducci e via Vincenzo Monti)». Una sorta di monito anche per i legali più agguerriti che senz'altro proveranno a smontare le prove contro i loro assistiti di fede anarchica, puntando sul fatto che i loro travestimenti da corteo li rendono irriconoscibili ai più. Fatica sprecata visto che la polizia in questi mesi ha visionato e analizzato nei dettagli oltre 600 giga bites di materiale fotografico e video realizzati dalla Scientifica, dai fotoreporter e dalle varie televisioni. Isolando loghi di giubbotti, suole di scarpe, tatuaggi e simili quando è servito per incastrare con certezza assoluta gli anarchici autori di un piano di devastazione della città architettato con cura.
Che ha avuto un bilancio finale di 10 banche devastate, 27 auto danneggiate e 17 distrutte dagli incendi, oltre a 18 negozi con le vetrine imbrattate e danneggiate, insieme a una pensilina Atm, un ufficio postale, tre uffici Enel, un semaforo e una colonnina di taxi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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