Carlo Maria Martini nutriva un amore sconfinato per la montagna. E un cardinale ottimo scalatore un po' sorpende. «In montagna ha sempre trascorso le sue vacanze, e nella montagna ha spesso trovato la pace e l'ambiente di silenzio raccolto che i ritmi frenetici della città non sempre gli consentivano». Il racconto è del padre gesuita Gian Paolo Salvini, ex direttore di «La Civiltà Cattolica» in un articolo pubblicato sulla rivista della Compagnia di Gesù, rivelando che spesso il giovedì si recavano insieme a fare delle escursioni. Padre Salvini aggiunge una serie di aneddoti e racconta che, andando al seminario di Venegono, il cardinale chiedeva di passare per i boschi, «per gustarne l'incanto» e che pur avendo fatto da giovane anche lunghe escursioni, tradizionali per gli studenti gesuiti, Martini ha compiuto alcune delle salite più impegnative proprio nei primi anni del suo episcopato a Milano. «Il cardinale- ricorda l'ex direttore di Civiltà Cattolica- cercava di tenere libero il giovedì per queste uscite che voleva mantenere riservate». Per alcune salite più impegnative come la ferrata alla Corna di Medale, Martini fu messo in cordata con alpinisti più «affidabili». Ma l'arcivescovo era «una persona che sapeva stupirsi, anche nelle semplici gioie di una salita in montagna, che preferiva godersi passo per passo». Gli aneddoti si sprecano.
Una volta, sulla via del ritorno da una ferrata sui Corni di Canzo si fermò una jeep della forestale, il cui autista, vedendo il gruppo di ecclesiastici forse un pò affaticati (ma senza aver riconosciuto il cardinale), offrì un passaggio. Padre Salvini stava per accettare con entusiasmo, ma prevenne il cardinale, dicendo: «No, grazie, preferiamo andare a piedi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.