Caro sindaco, il tuo bilancio non ti sembra imbarazzante?

di Alberto Giannoni

Come sta governando il sindaco? A metà mandato molti (noi con loro) direbbero: «Male. Ha fatto poco e male». Troppo severi, magari per partito preso? C'è la prova che non è così ed è il sindaco stesso a fornircela. Alla festa di Sel, Giuliano Pisapia l'altra sera ha rivendicato «due iniziative importanti del suo mandato». Quali sarebbero? «Il registro delle unioni civili e aver posto fine a quello stillicidio dei biglietti della Scala ai vip».
Quanto a iniziative di cui non essere orgogliosi - sospettiamo - c'è davvero l'imbarazzo della scelta (basti pensare alla valanga di tasse e aumenti che hanno travolto i milanesi dall'Irpef alle stangate Atm), ma se quelle sono le sue «perle», tanto basta a togliere ogni dubbio sul suo bilancio. Certo, un aggiustamento nel sistema di assegnazione dei biglietti alla Scala sarà pure una misura positiva, ma è altrettanto chiaro che non può neanche lontanamente rappresentare il pilastro di una stagione di buona amministrazione: è una piccola misura che non ha niente a che vedere coi problemi veri della gente.

Proprio come il registro delle unioni civili, che oltretutto ha «aggravanti» di non poco conto: è ideologico (quindi ai più si è rivelato inutile o sbagliato) e politicamente, oltretutto, è valso al sindaco la condanna di un'area cattolica che lui stesso aveva corteggiato non poco in campagna elettorale.
Ora a nessuno sfuggono le difficoltà di governare, ma al sindaco non sfuggirà che ha posto lui stesso il sigillo sul bilancio di metà mandato: magro, magrissimo, imbarazzante.

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