«Il Carroccio lo accogliamo a braccia aperte»

«Non posso essere il candidato del Pdl» dice l'europarlamentare Gabriele Albertini, ospite di Omnibus su La7. Una frase che non può non colpire l'attenzione, dal momento che arriva da un esponente dal Pdl. Ma l'ex sindaco entra nei dettagli e spiega di volersi candidare alle elezioni regionali in Lombardia con una lista civica «composta per il 60% da una società civile che fa capo a movimenti come quelli di Oscar Giannino e Montezemolo, e per una piccola parte da amministratori locali anche provenienti dai partiti che hanno saputo lavorare con onestà ed efficienza».
Uno schieramento che potrebbe avere come alleati Udc e Fli: «Cerco di mettere insieme anche in Lombardia partiti come Fli e l'Udc, il movimento di Montezemolo, che sono già insieme in Europa nel Ppe». E probabilmente anche il Carroccio: «In Europa la Lega aderisce al partito più antieuropeo che esiste. Se vogliono venire con noi in Lombardia li accogliamo a braccia aperte, ma non penso che un'alleanza simile potrebbe funzionare a livello europeo e nazionale».
Albertini ha anche sottolineato di «essere già d'accordo con l'Udc per stare insieme in Lombardia». In realtà il leader dell'Udc non ha mai aderito al progetto Albertini, ma lui non si perde d'animo: «Casini farà le sue scelte. Io la risposta l'ho già ottenuta dai proconsoli lombardi e loro hanno espresso chiaramente la volonta di stare insieme al Ppe italiano». Pensa già alla squadra: «La prima cosa da fare sarà proporre a Umberto Ambrosoli di fare l'assessore alla trasparenza e all'etica e di dare un contributo alle istituzioni».
Invita a una convergenza Pdl-Lega su Albertini anche l'ex ministro Mariastella Gelmini. «Non ho mai dato la mia disponibilità a essere candidata - spiega -. Il Pdl ha molti nomi da spendere, uno su tutti Albertini che ha ben governato come sindaco di Milano in una giunta appoggiata anche dalla Lega».
A stoppare Albertini è però proprio il Carroccio. Dice Matteo Salvini, segretario lombardo: «Il primo sponsor di Albertini sono Formigoni e Comunione e liberazione. Se la Lombardia, pur ben amministrata, ha bisogno di un cambiamento, il cambiamento non è Formigoni: Formigoni e Albertini sono il vecchio». Salvini e i leghisti sulla rete hanno creato anche il gioco di parole “Formighini”, per dire che dietro Albertini si nasconde Formigoni.
E Formigoni fa un nuovo passo avanti. «La nostra campagna elettorale per Albertini comincia lunedì 5 novembre.

La sinistra avrà il suo candidato, se l'avrà, il 16 dicembre» scrive il presidente della Regione in un tweet. E poco prima: «Bene. La lezione siciliana di cui avevo parlato ieri è stata capita. Il Pdl sarà unito in Lombardia. Albertini è il candidato e con lui si vince».

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