Case ai rifugiati, critiche per Airbnb

Attacchi dal centrodestra. Ma il Comune difende il progetto

Polemiche su Airbnb. La comunità che generalmente affitta l'alloggio ai turisti, due giorni fa ha annunciato di volerli mettere a disposizione anche dei rifugiati che abbiano già ottenuto il riconoscimento dello status. E ha creato una piattaforma apposita che si chiama «Open Homes». «Si può iscrivere anche chi non ha mai utilizzato il nostro sito per fare business» ha precisato ieri la portavoce Federica Calcaterra. Ma l'iniziativa di Airbnb sponsorizzata dal Comune ha suscitato critiche da più parti. Anche la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni è intervenuta ieri: «Dopo la marcia per l'accoglienza degli immigrati - ha scritto - la sinistra che governa il Comune di Milano patrocina con entusiasmo l'iniziativa. Mi chiedo e vi chiedo: ma perché questa meritevole iniziativa di solidarietà non è rivolta anche ai tantissimi italiani in difficoltà?». A Meloni ha dato man forte l'assessore regionale Viviana Beccalossi, altra esponente di punta di Fdi, che definisce il progetto «grave» e sconcertante». A Meloni ha risposto l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino: «La polemica della destra su Airbnb - ha detto - è ridicola e strumentale. Il Comune non mette un euro rispetto a un'iniziativa che riguarda cittadini volontari che andrebbero ringraziati e non osteggiati». Ma l'iniziativa è contestata anche dall'assessore regionale allo Sviluppo economico, Mauro Parolini: «Prima di lanciare iniziative spot sui profughi che generano timori nella popolazione - osserva l'esponente di Lombardia popolare - sarebbe meglio riflettere e poi soprassedere. In ogni caso in Lombardia non ci sono vuoti normativi, per primi in Italia abbiamo infatti stabilito regole chiare e sanzioni con l'obiettivo di garantire legalità e concorrenza leale. E la regola non ha eccezioni: bisogna che chi ha l'obbligo dei controlli li faccia in modo sistematico». La piattaforma di Airbnb viene considerata «pericolosa e da approfondire» anche dal consigliere leghista Fabio Rolfi. «Non vorremmo che l'invito a mettere a disposizione appartamenti e seconde case per i profughi - dice - diventasse la scusa per dar vita a micro centri di accoglienza a macchia di leopardo sul territorio milanese, che condividono lo stesso pianerottolo con ignari cittadini, non a conoscenza della cosa fino a giochi fatti».

E da Forza Italia è il consigliere regionale Fabio Altitonante che tuona: «Abbiamo capito che il Comune di Milano si vuole dedicare ai migranti con mance, case e addirittura accordi con AirBnb. Come Regione - ricorda - chiediamo solo il supporto, necessario per procedere, negli sgomberi. E ci sono due grandi ferite, due priorità, San Siro e via Bolla».

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