Lodi diventa sempre più un caso. Sul piano politico fa discutere la scelta della giunta comunale a guida leghista, che ha imposto alle famiglie la presentazioni di certificati per poter accedere alle riduzioni tariffarie legate al reddito. Essendo stata esclusa l'autocertificazione, e stante la difficoltà di presentare i certificati spesso irreperibili nei Paesi d'origine, le famiglie straniere residenti in città hanno denunciato la sostanziale impossibilità di ottenere tariffe sostenibili. Ne è nato, appunto, un caso politico e mediatico che ha visto la sinistra criticare il sindaco leghista Sara Casanova e l'assessore al Sociale Sueellen Belloni. Qualcuno ha ovviamente passato il segno, tanto che ieri la Lega ha denunciato delle vere e proprie minacce ricevute dal sindaco. «Da alcuni giorni - ha detto il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi - il sindaco sta ricevendo una valanga di insulti e minacce via social, addirittura c'è chi arriva ad augurarle di perdere il figlio che ha in grembo». «Come al solito - ha aggiunto - sperare in una condanna della sinistra, in una presa di posizione contro questo linciaggio via social, è impensabile. E tutto questo solo perché la giunta sta applicando una norma votata dal consiglio comunale, il massimo organo democratico a livello locale, che semplicemente equipara italiani e stranieri, dicendo semplicemente che per avere gratis la mensa bisogna produrre un documento per dimostrare di non possedere immobili nello stato di provenienza. Basta questo per augurare ad una donna di perdere il suo bambino?». Solidarietà al sindaco anche dall'assessore regionale all'Urbanistica, il lodigiano Pietro Foroni: «Sta subendo la macchina del fango - ha detto - che sputa solo cattiverie e insulti. Mi aspetto che chiedano scusa e facciano subito un passo indietro. La Lega, come sempre, risponde con il sorriso, compatta e con determinazione salvaguardando i diritti delle persone perbene e combattendo i furbi e i furbetti».
Minacce a parte, la vicenda per la Lega sta diventando un problema, tanto che perplessità sono emerse anche nelle valutazioni del ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti, vicino alla Lega. E dentro la maggioranza comunale si continua a lavorare a una via d'uscita in vista della prossima giunta.
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