Caso pandoro a Corsico Il Comune si difende: "Bimbi esclusi per errore"

Niente dolce natalizio agli alunni che non pagano la mensa scolastica. Genitori in rivolta

Caso pandoro a Corsico Il Comune si difende: "Bimbi esclusi per errore"

Un nuovo «caso Lodi» oppure un banale errore di comunicazione? Di certo i bambini rimasti senza pandoro nelle mense scolastiche di Corsico perché le loro famiglie sono morose o hanno scelto di portare il pasto da casa hanno suscitato polemiche. «Uno spiacevole disguido», chiarisce il Comune dopo la protesta dei genitori degli alunni esclusi dalla distribuzione del dolce di Natale scoppiata sui social mercoledì.

Nei giorni scorsi la fetta di pandoro offerta per le Feste dall'Amministrazione comunale agli oltre 2mila bambini delle scuole cittadine è stata servita solo a chi usufruisce già del servizio mensa. Il problema, come riportava ieri Il Giorno, si è verificato solo in alcuni istituti. Gli alunni che mangiano un panino o il pranzo preparato a casa sono rimasti senza dolce. «È stato uno spiacevole disguido, il dolce doveva essere per tutti. Tant'è che domani (ieri, ndr) lo gusteranno tutti quanti, come previsto», ha chiarito l'assessore alla Pubblica istruzione Fabio Raimondo. Il Pd ha attaccato la giunta: «A Natale - ha detto il segretario metropolitano Silvia Roggiani - siamo tutti più buoni, anzi no, non tutti. A Corsico l'Amministrazione comunale lascia letteralmente a bocca asciutta i bimbi che non usufruiscono del servizio mensa, non distribuendo loro il dolce natalizio. Insomma, il modello Lodi continua a fare scuola tra le amministrazioni di destra e provoca l'ennesima indegna ingiustizia ai danni dei più piccoli. La giunta Errante chieda scusa: è una vergogna intollerabile discriminare i bambini in base alle possibilità economiche delle famiglie». I genitori da parte loro hanno sottolineato che «non è per la fetta di pandoro in sé ma per il disagio tra i bambini» esclusi dai festeggiamenti dei compagni.

La questione mense tiene banco a Corsico da quando, tre anni fa, il Comune per provare a risanare il debito per la «refezione scolastica» (1 milione e 227mila euro di buco) ha deciso di non ammettere ai pasti scolastici i figli dei cittadini in ritardo con i pagamenti e che non intendono regolarizzare la propria posizione. Sull'episodio di queste ore invece stanno indagando i tecnici comunali che hanno aperto un'inchiesta disciplinare. L'Ufficio scuola ha chiesto al direttore del centro produzione pasti «una relazione chiara, esaustiva e tempestiva al fine di individuare le responsabilità e attuare eventuali azioni disciplinari e sanzionatorie». L'Amministrazione aggiunge che in occasione delle feste, Natale e Pasqua, la comunicazione è la stessa ogni anno: «Il dolce va dato a tutti, anche a quelli che non usufruiscono del servizio mensa».

L'esclusione di alcuni bambini quindi, più sentita nella scuola elementare «Curiel» che si trova in uno dei quartieri con più problemi, sarebbe derivata da un errore di comunicazione tutto interno alla società cui è appaltato il servizio.

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