«Chiusi in casa per la paura» Un sos dal centro a Lambrate

L'assemblea dei residenti diventa un coro di proteste Abusivi, rom, illegalità. «Gli immobili perdono valore»

Alberto Giannoni

Il nulla avanza. Il degrado inghiotte una strada dopo l'altra. E i cittadini protestano. Il municipio 3 è una via crucis di occupazioni abusive, traffici sospetti, prostituzione in strada, carovane di nomadi stanziali, sporcizia, piccole e grandi prepotenze, movida molesta. E i residenti ne fanno le spese. All'assemblea con quasi 200 persone, in via Sansovino, cittadini e comitati hanno tracciato una mappa di devastazione urbana. Decine di vie, piazze e strade in preda al degrado. A volte alla paura. Dove non si può neanche più passare, da soli, la sera.

In via Mercadante (Loreto) viene segnalato addirittura un traffico di merce rubata, perfino dai cassoni della Caritas. In via Benedetto Marcello, «di tutto di più» dicono i residenti: spaccio, abusivismo, giri pesanti e qualcuno parla di criminalità tutt'altro che «micro». A Lambrate, Rubattino, in via Cima e in via Rombon il problema, ormai cronico, sono gli abusivi: camper che si fermano, vengono allontanati e poi ritornano, in un gioco senza fine in cui non vince nessuno.

In Piazza Gobetti i residenti parlano di risse, ubriachi, accoltellamenti, soprattutto la sera. «Non è movida, non è una festa bella. Noi abbiamo proposto una bocciofila, feste e mercatini. Ma non possiamo farlo da soli». Il Parco Lambro, a detta dei residenti, è una sorta di terra di nessuno. Anzi, una terra di conquista di latinos e gruppi (o bande) dediti a grigliate e «feste» varie. Veri e propri rave, invece, nella riqualificata piazza Leonardo da Vinci. Viale Abruzzi e via Piccinni sono da anni preda della prostituzione di strada. Lo spettacolo più triste? Quello dei parchetti, delle aree giochi per i bimbi, ormai elette a «casa» di sbandati, clochard, senza tetto, ubriachi. In via Pini e Piccinni sono stati trovati e fotografati escrementi nei giochi per i bimbi. Scene simili in piazza Aspromonte, via Morgagni, piazzale Bacone.

I cittadini del quartiere Cimiano-Crescenzago in un documento presentato all'assessore il loro cahier de doleance. Lo stabilimento Rizzoli, in via Rizzoli, è una grande area abbandonata allo spaccio, preda di balordi e disperati. In via Rubino viene segnalato lo stazionamento di camper e roulottes. La sensazione-certezza - si legge nella memoria - è che in realtà di tratti di «basi per azioni a delinquere». Nell'ex asilo di via Narni entrano di notte a bivaccare rompendo serrature e tapparelle. Nomadi e abusivi sono il principale problema di un pezzo di città. L'assessorato risponde che al 90% sono italiani. Porta Venezia invece è la «Calais» di Milano. «Via Lazzaro Palazzi è un centro di accoglienza di fatto, di siriani, eritrei, africani - dicono i residenti - Un centro a cielo aperto, senza che nessuno ci abbia chiesto il permesso». «Vediamo questi bambini cambiati per strada, senza un letto, è uno strazio». Giri l'angolo e cambia scenario. Ma resta il degrado. Siamo in via Lecco: i pub alla moda sono un unico grande locale a cielo aperto, che non chiude mai. I residenti non dormono più: «Auto in seconda e terza fila occupano marciapiedi e carreggiate - raccontano - rumore insopportabile fino alle 2, a volte le 4 di notte.

I decibel per noi sono davvero troppi. La nostra casa perde valore di anno in anno, oggi faremmo fatica a regalarla. Siamo inermi, non sappiamo cosa fare. E attenzione, perché la gente è stanca e fra poco non si limiterà a qualche secchiata d'acqua».

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