La conferenza stampa non ci sarà: perché il ministro della Salute Beatrice Lorenzin è stata all'ultimo momento assorbita da altri impegni. Ma è un ultimo inciampo che non dovrebbe impedire che questa mattina a Palazzo Lombardia si compia l'ultimo passo della lunga e accidentata strada dell'accordo per la Città della Salute. La Città si farà, e si farà a Sesto San Giovanni, in una parte della gigantesca area dismessa della Falck. Qui, in un polo clinico e scientifico avanzato, traslocheranno l'Istituto dei tumori di via Venezian e il Neurologico Besta di via Golgi, due strutture storiche della sanità milanese che all'eccellenza clinica da anni non uniscono più una struttura adeguata.
É il compimento del percorso imboccato da Roberto Formigoni quando, dopo il tramonto dell'idea di fare tutto a Vialba, aveva raccolto candidature alternative: e tra l'offerta concreta di Sesto San Giovanni e il vago progetto del comune di Milano, che per tenere tutto sul suo territorio aveva offerto un area di proprietà dell'esercito, aveva puntato risolutamente su Sesto. Prima che il nutrito e agguerrito partito «pro Milano» si arrendesse sono passati mesi. Alla fine, davanti all'ineluttabile, il sindaco Giuliano Pisapia ha preferito sfilarsi del tutto dall'operazione.
Città della salute Un giallo finale ma oggi Sesto avrà la sua firma
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