Da CityLife alla ex Fiera Parte la maratona del Fai

Percorso del Fondo ambientale alla quinta edizione Al via dai grattacieli, l'ad Borghi: «Non sono mostri»

Elena Gaiardoni

Patrimonio. Non ci stancheremo mai di dirlo, ma la bellezza dell'Italia è la sua ricchezza artistica. Lo ripete ancora una volta il Fai (Fondo ambientale italiano), anche al diciannovesimo piano del grattacielo delle Generali del centro direzionale, perché sarà proprio la discussa CityLife con piazza Tre Torri il luogo che il Fai aprirà domani per la quinta edizione della «Faimarathon. Ricordiamoci di salvare l'Italia».

Cosa significa salvare? «Raccogliere nuovi iscritti per preparare l'esercito delle sfide 2017, questo l'obiettivo dell'iniziativa, ma soprattutto mostrare ai cittadini luoghi che hanno bisogno del nostro aiuto per essere ristrutturati o valorizzati. Con questa campagna contiamo di arrivare a 145mila iscritti, a fronte dei già 130mila» racconta Marco Magnifico, vicepresidente del Fondo ambientale. Sono 17 i siti lombardi, destinati a itinerari tra palazzi, chiese, castelli, teatri, cortili, parchi, che Comune e Regione hanno reso accessibili per una domenica del tutto particolare, quando le guide saranno i giovani che sono diventati volontari del Fondo.

«Perché a Milano abbiamo puntato su quelli che chiamo ironicamente i mostri, ovvero questi grattacieli? È quando la modernità incontra l'antichità con armonia che si vede la qualità di entrambe, e a CityLife si vede». Per questo l'accordo tra il Fai e CityLife, accolto con curiosità dall'amministratore delegato Armando Borghi, porterà a vedere liberamente il cantiere. «Quest'area significa un'ampiezza di 378mila metri quadrati di parco pubblico, tre grattacieli di tre grandi architetti, un centro commerciale, venti ristoranti, sette sale cinematografiche. Ci fa piacere collaborare col Fai, forse dopo questa visita qualcuno si convincerà che non siamo mostri» ha detto Armando Borghi.

Nel cantiere di CityLife è compreso anche il Padiglione numero 3 della vecchia fiera milanese. Un luogo magico che conserva il fascino della sua storia. Si legge tra le mura la sua vicenda stratificata: fu palazzetto dello sport, salone dell'automobile, padiglione della moda. Nel 1946, essendo la Scala inagibile per la guerra, divenne il teatro più grande del mondo grazie ad Arturo Toscanini. In quest'area c'è anche villa Romeo, dove dimorò il fondatore dell'Alfa Romeo. Nel tour è compresa la chiesa di Sant'Ildefonso, da tanti ritenuta brutta, invece tempio di forte fascino. Non poteva mancare il velodromo Vigorelli.

La «Faimarathon» si svolgerà anche a Cantù dove si potrà visitare il campanile della chiesa dei Santi Michele e Biagio, a Crema con il

complesso degli «Ex Stalloni», a Lonate Palazzolo (Varese) con la visita alla brughiera di via Gaggio, Brescia e Mantova. Iscriversi al Fai significa dare vita a luoghi che tanta vita hanno avuto, e continuano a chiederla.

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