Luigi Amicone, giornalista, perché a 59 anni debutta in politica?
«Non ho mai fatto politica. Mi ha entusiasmato Parisi e il coraggio della sua scelta di fare il politico da imprenditore di successo, manager nel pubblico e nel privato. E poi Milano è l'unica vera città che conta in questo momento».
In che senso Milano è l'unica città che conta? E tutte le altre?
«Non perché le altre città sono da sminuire ma perché Milano ha un tessuto produttivo e sociale che resiste e che può essere trainante per il Paese. Questo grazie a un sistema Lombardia dove da anni per fortuna resiste l'esperienza di un centrodestra legato a economia e a reti sociali buone, che funzionano».
La storia della Regione è fatta anche di scandali.
«Formigoni ha un processo e spero che venga assolto. Comunque sia, i fatti dicono che la Lombardia sotto Formigoni ha tenuto per vent'anni bilanci in pareggio, in un Paese dove intere regioni hanno fatto buchi da un miliardo di euro l'anno in media. E la sanità lombarda è per giudizio degli organismi internazionali una delle migliori del mondo».
Perché si candida in Forza Italia e non nella lista Parisi?
«Perché Forza Italia, con il fatto storico di Berlusconi e della sua forza propulsiva, anche se magari le difficoltà presenti ce l'hanno fatto dimenticare, è alla base dello sviluppo economico positivo della Lombardia. In questo momento di difficoltà in cui tutti scappano, sento la necessità di contribuire».
Quale ritiene che sia il contributo specifico di Forza Italia?
«Berlusconi ha portato nel solco di una tradizione popolare liberale cattolica socialista il protagonismo della persona e della libertà creatrice. L'idea che per distribuire ricchezza e per far emancipare la gente bisogna dare la possibilità di costruire la ricchezza, garantire iniziativa economica, sociale e culturale».
Si è detto che Cl arriva divisa all'appuntamento con il voto. Lei, da esponente di riferimento, che ne pensa?
«Piaccia o non piaccia, Cl ha deciso di non coprire politicamente nessuno, è per il liberi tutti: ognuno si assuma le sue responsabilità, con libertà completa di coscienza e di scelta politica».
A proposito di scelta, perché ha preferito Forza Italia a Milano popolare?
«Non sono andato con Lupi perché ha sbagliato a mollare la storia di Forza Italia. E poi io non posso condividere la sua scelta di far festa su una legge come quelle delle unioni civili, completamente sbagliata. Non posso condividere questo profilo di Ncd che a Milano sta con la destra e a Napoli sta col Pd».
Il suo programma personale da candidato consigliere?
«Subito provvedimenti per maternità e famiglia, conciliazione famiglia lavoro per le donne. Valorizzare associazioni e opere di volontariato che svolgono un grande servizio pubblico. Bisogna usare voucher e doti scuola, per cui i cittadini possano scegliere i servizi sociali, sanitari, educativi che più loro aggradano».
Quali progetti per i giovani?
«Permettere agli adolescenti di accedere alle associazioni sportive, tagliando le tasse».
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